Uno strumento anacronistico. Un formulario di vecchi progetti che vengono riesumati in nome di un finto interesse collettivo. Unanimi, le 12 associazioni riunite oggi a Roma da Italia Nostra – CTS – ENPA – FAI – Greenpeace – Legambiente – LIPU – Mountain Wilderness – Pro Natura – Salviamo il Paesaggio – Touring Club Italiano – WWF – per l’esame dello “Sblocca Italia”, chiedono al Parlamento che non converta in legge il decreto.
Le associazioni considerano il testo del decreto inaccettabile nei suoi contenuti per gli effetti devastanti che si prospettano per il territorio, per l’economia stessa del Paese e per i suoi profili di illegittimità costituzionale. Una formulazione che continua a vedere nella cementificazione, nello sviluppo infrastrutturale e nello sfruttamento delle risorse ambientali il solo motore di sviluppo della nazione.
Nonostante gli appelli fatti negli anni dalle associazioni di tutela, ma anche da intellettuali ed economisti illuminati, la messa in sicurezza del territorio è la vera emergenza nazionale che continua a essere ignorata dalla politica e che se affrontata porterebbe positive ricadute sul mondo del lavoro.
La semplificazione sbandierata nello Sblocca Italia non è altro che un colpo di spugna al sistema di tutele e l’esclusione totale alla partecipazione democratica nel processo decisionale in tema di infrastrutture, grandi opere, concessioni edilizie, sfruttamento delle risorse naturali ed energetiche dell’Italia. L’introduzione del silenzio-assenso produrrà l’esautoramento delle sovrintendenze.
Le “mille Genova” che si ripetono, frutto di questa visione miope della politica, continuano a mietere vittime e produrre danni incalcolabili all’economia e al territorio, ad aziende medie e piccole colpite al cuore dall’ennesimo disastro annunciato.
Le associazioni chiedono misure concrete: prima fra tutte quella di destinare i 10 miliardi di euro previsti per l’inutile autostrada Orte-Mestre agli interventi urgenti per la salvaguardia del territorio.
Altra proposta coinvolgere il sindacato per la ricaduta che queste scelte avrebbero sulle piccole e medie imprese italiane, ora soppiantate per le grandi opere dalle multinazionali.
Infine, le associazioni chiedono un incontro urgente al Presidente del Consiglio per un confronto diretto.
[…] contro i quattro miliardi di euro per le grandi opere) è quella di perpetrare ulteriori ferite mortali al nostro Paese e dunque alla nostra salute e alla nostra incolumità dando il via libera […]
SONO D’ ACCORDO !
LUISA GIULIANO
in questo campo le Destre hanno la peculiare caratteristica di non dire mai una sola parola: si fanno fotografare all’inaugurazione di qualche Opera o al simbolico comando di una pioniera ruspa che dà l’avvio ai lavori. Se proprio gli si chiede qualcosa, si giustifica l’Opera dicendo che porta lavoro. E con questo è chiuso l’argomento con quei rompiscatole di ambientalisti e compagni.
Carlo
Sono d’accordo, sono di Genova e vivo su un torrente, ma purtroppo qui si continua a scavare nelle colline e sotto i giardini per fare posteggi, veniamo a conoscenza dei lavori solo quando iniziano. Mi chiedo l’auto è diventata più importante dell’essere umano?
ok, solidarietà a parte, cosa possiamo fare in termini di azioni concrete?
ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO CON LE ASSOCIAZIONI: LO SBLOCCA ITALIA È PERICOLOSISSIMO.
Sono assolutamente d’accordo con le critiche mosse al decreto sblocca Italia. Occorre finalmente mobilitare tutte le forze ambientaliste e di coloro che hanno a cuore l’Italia. Perché non organizzare una grande manifestazione tipo quella che ci fu per l’acqua pubblica?
Assolutamente d’accordo. Da parecchi decenni si rincorrono sempre le stesse iniziative di “sviluppo” a scapito del territorio e lesive del paesaggio. E’ ora di salvare quello che ci è rimasto.
Renzi è il clone di Berlusconi e il suo governo illegittimo sta facendo solo quello che avrebbe fatto il berlusca!!!
Condivido !!!
Sono d’accordo nel fare opposizione allo “Sblocca Italia” e condivido tutte le critiche. In Italia continua a mancare una strategia di Politica Economica che preveda gli assi portanti dello sviluppo del Paese: prevenzione, tutela, valorizzazione del territorio – sviluppo dei sistemi agroalimentare, enogastronomico, opere d’arte, turismo.
Ma cosa ci si può aspettare da Renzi? Solo schifezze però fare il bello in TV gli riesce bene.
Sono d’accordo con la conservazione e tutela del territorio e il controllo del consumo del suolo non monitorato e controllato