“Sistema Torino – Sistema Italia”
di Maurizio Pagliassotti
Castelvecchi editore – € 16,50
Torino come paradigma di un paese dove la mala amministrazione e poteri forti la fanno da padrone.
Maurizio Pagliassotti, autore di “Chi comanda Torino”, torna ad occuparsi della ex capitale industriale d’Italia e lo fa con questo libro che rappresenta un originale mix tra inchiesta e racconto. La vicenda narrativa è centrata sul personaggio immaginario di Pietro Zanna, giornalista precario. Un espediente che Pagliassotti utilizza per entrare nel mondo dei media, descrivendone vizi e debolezze, a partire dall’autocensura e dal ruolo ancillare rispetto al potere.
L’inchiesta porta in scena le figure centrali della politica e del mondo imprenditoriale torinese e nazionale: Sergio Chiamparino, Piero Fassino, Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo, Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly.
E poi, ancora, la galassia Fiat e le sue operazioni finanziarie; la cultura in mano alle fondazioni bancarie, le quali sono, a loro volta, oggetto di occupazione da parte dei partiti; le speculazioni edilizie che hanno snaturato il volto della città e creato sacche di degrado.
Insomma, Sistema Torino – che è anche uno spettacolo teatrale – non solo disegna gli assetti del potere nella città della Mole ma rappresenta anche lo specchio dell’Italia presente.
Maurizio Pagliassotti. E’ giornalista. Per “Liberazione” ha seguito le questioni Tav, Fiat, ThyssenKrupp. Ha lavorato anche con altre testate tra cui “Diario”. Attualmente collabora con “Il Manifesto”. Per Castelvecchi Rx, nel 2012, ha scritto Chi comanda Torino.
non ho nessuna fiducia in coloro che hanno in mano il governo del Piemonte e quello della città di Torino. Penso che ciò che rappresentano non è certo di sinistra. Leggerò il libro per saperne di più.
Non ho letto ancora il libro ma temo che il giornalista abbia ragione. In effetti a Torino ci sono pochi padroni, sempre gli stessi che passano da una poltrona all’altra, una volta della politica e un’altra magari della cultura. Abbiamo personaggi che sono sempre nella direzione di qualche ente, anche culturale, l’importante è occupare una poltrona. Mentre per quanto riguarda le necessità dei cittadini, quelle possono aspettare anche parecchie legislature…..
Non ho letto ancora il libro in questione, ma temo che il giornalista abbia proprio ragione. In effetti a Torino si parla sempre delle stesse poche persone che hanno le mani in pasta dovunque, in qualunque ambiente, ma sopratutto che si interessano molto poco dei cittadini e di quelle che sono le loro richieste, mentre perseguono i loro programmi spesso assolutamente strampalati e fuori da ogni logica rispetto a quelle che sono le necessità di chi vive e lavora a Torino.
…ho vissuto Torino come una città ricca di fermenti culturali ,curiosa di ogni forma di dialogo collettivo e mi spiace che avvengano cose cosi’avvilenti per la città e la nostra democrazia!!!!!!!!!!Certo quando sento Fassino parlare di oneri di urbanizzazione come una sorta di panacea di tutti mali…….mi chiedo di che razza di contagio soffra mai il nostro ex compagno Piero!!!!!!!!!!!!!