BreBeMi è l’acronimo dell’autostrada direttissima Brescia-Bergamo-Milano appena inaugurata il 23 luglio scorso alla presenza del premier Matteo Renzi e del presidente lombardo Roberto Maroni.
Propagandata, ai quattro angoli del pianeta, come un esempio virtuoso di projet financing, avrebbe dovuto risolvere i problemi dell’intasamento del traffico per Milano con i soldi dei privati. Inserita nelle opere autostradali per Expo 2015, con Pedemontana e Teem (Tangenziale est esterna di Milano) cementificherà oltre mille ettari di suolo agricolo contribuendo a trasformare l’esposizione universale nell’ “Expo mangia la terra” in luogo del nobile scopo di “Nutrire il Pianeta”.
“Cara Brebemi, ti sei impegnata a fare un’autostrada che si sarebbe ripagata grazie ai volumi da traffico, hai ottenuto una concessione ventennale e crediti che nessun’altra impresa otterrebbe da istituti finanziari pubblici, fai pagare i pedaggi più cari d’Italia, e adesso che ti accorgi di aver fatto male i conti che vuoi? Non pagare le tasse?”.
Questo l’efficace commento di Legambiente circa il parere con cui il Ministero dell’Economia esclude che la defiscalizzazione, cioè la possibilità di non pagare le tasse sulle grandi opere, possa essere estesa alle autostrade già aperte e in concessione.
E’ il caso della Brebemi, un’autostrada dal traffico inesistente (meno di 20 mila veicoli giornalieri) che, per riequilibrare un piano finanziario a dir poco disastroso, aveva chiesto un bonus fiscale di 429 milioni di euro, oltre che un contributo pubblico di 80 milioni di euro e l’allungamento da 20 a 30 anni della concessione.
Ora la minaccia da parte dell’omonima società costruttrice di abbandonare la nave “rimettendo” la concessione al concedente: Anas e Regione Lombardia. Cioè, come sempre, paga Pantalone!
E’ questo l’epilogo di una debacle ampiamente annunciata, frutto di una totale assenza di programmazione e in cui, Lombardia docet, si decidono infrastrutture tirando linee sulle carte geografiche, tenendo conto di interessi corporativi ed elettorali che nulla hanno a che fare con l’interesse della collettività.
Chiediamo nuovamente al presidente Maroni di mettere la parola fine all’ancora più inutile progetto autostradale della Cr-Mn, nonché l’abbandono della disastrosa politica delle “grandi opere” in Lombardia e di concentrare le poche risorse disponibili su una Unica Grande Opera, quella della manutenzione e messa in sicurezza del territorio.
Piadena, lì 13 novembre 2014
Coordinamento comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre – Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia – Associazione Persona-Ambiente – Circolo “AmbienteScienze” di Cremona – Legambiente Lombardia – Gruppo consiliare SEL in Provincia di MN – Salviamo il Paesaggio casalasco-cremonese e cremasco – M5S Casalmaggiore e Casalasco – Noi, Ambiente, Salute di Viadana – SEL Federazione di Mantova – Circolo VedoVerde Legambiente Cr Federazione PRC Cremona – Lega di cultura di Piadena – Circolo Rive Gauche Casalmaggiore – WWF Cremona WWF Lombardia – ACLI Cremonesi – Amici di Emmaus MENO AUTOSTRADE PIU’ FERROVIE – NO ALLA CR-MN E TI-BRE
Il danno pubblico ambientale ed economico della Bre-Be-Mi è incalcolabile! E deriva dall’errore (o peggio dall’inesistenza) di una valutazione sul reale interesse pubblico che doveva essere considerato a monte del processo decisionale che ha portato alla realizzazione dell’opera. Fintanto che non ci sarà una norma che obbliga sempre e comunque i decisori politici e tecnici a rispondere personalmente dei danni conseguenti al loro operato, continueremo a distruggere territorio e beni comuni.
D’accordo per la “remissione” della concessione, se rimettono anche i soldi che ci hanno fatto spendere.