La terza Settimana Globale sul Suolo, tenutasi a Berlino dal 19 al 23 aprile 2015, ha visto la presenza di 600 persone in provenienza da più di 80 nazioni.
Vi hanno partecipato numerose autorità di diversi paesi e alti rappresentanti di organizzazioni internazionali (UNEP, FAO, UNCCD, EU, EEA, ecc.).
Già dalla descrizione del programma (123 pagine scaricabili qui) si comprende lo sforzo di preparazione sostenuto dall’organizzatore: l’IASS (Institute for Advanced Sustainability Studies).
Sotto il titolo “Suolo. La sostanza della Trasformazione”, le varie sessioni della settimana hanno potuto analizzare argomenti fondamentali e tuttora attuali, spaziando tra: gestione sostenibile del suolo e del territorio (come contributo al raggiungimento degli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile quali la sicurezza alimentare), annullamento della degradazione del suolo, lotta al cambiamento climatico, sostegno all’agenda della biodiversità.
Quindi suoli da considerare come contributo a soluzioni e non come “problematiche” da risolvere.
Si è dibattuto anche di politiche di protezione e riabilitazione dei suoli, di come queste politiche debbano essere basate sul rispetto dei diritti umani, sostenendo i diritti alla terra per i gruppi più marginali e più vulnerabili della società.
Tutto questo implica automaticamente un approccio olistico alla gestione sostenibile dei suoli e in tale contesto i ricercatori e gli accademici possono e devono mettere a disposizione le loro conoscenze per articolarle col processo decisionale della società.
L’obiettivo finale dei dibattiti è stato quello di identificare risposte concrete alle sfide legate alle condizioni persistenti di degradazione di suolo e territorio.
In qualità di presidente della settimana, il Direttore Esecutivo dell’IASS ha tirato le conclusioni, intitolandole “Trasformazione è necessaria, trasformazione è possibile”. Si tratta di una lucida descrizione della situazione:
- La tormentata situazione a livello mondiale (morti nel Mediterraneo, instabilità finanziaria, aumento del gap tra ricchi e poveri, catastrofi naturali, conflitti in Siria, Ucraina, Iraq, …) non favorisce l’attenzione verso il degrado dell’ambiente e in particolare verso la risorsa suolo;
- Siamo ancora all’analisi di evoluzioni ambientali già discusse nel rapporto Brundtland pubblicato nel 1987. Tuttavia, esistono iniziative e possibili concrete azioni a livello locale fondate su solide conoscenze scientifiche;
- Siccome, malgrado l’esistenza di analisi e di soluzioni, si continuano a frapporre insormontabili difficoltà alle azioni indispensabili per proteggere l’ambiente e i suoli, tocca allora ai movimenti della società civile e al settore privato dimostrare che la trasformazione sostenibile è possibile;
- L’alleanza tra diversi gruppi di attori può produrre cambiamenti e risultati positivi importanti per elaborare nuovi cammini, dove suolo e territorio siano risorse salvaguardate e gestite per tutte le trasformazioni necessarie allo sviluppo sostenibile.
La terza Settimana Globale sul Suolo ha evidenziato l’urgenza di una forte alleanza fra differenti gruppi di attori aventi, nei confronti del suolo e del territorio, interessi diversi e in alcuni casi divergenti.
L’esito migliore dell’incontro di Berlino sta proprio nell’aver creato alcune delle condizioni che facilitano il dialogo. Dalla reciproca comprensione e dall’accettazione di esigere tutti un suolo migliore per le future generazioni possono scaturire soluzioni e azioni da intraprendere ai diversi livelli di responsabilità sia della società sia del relativo livello politico-decisionale.
La terza settimana è stata un’ulteriore opportunità per discutere e convincere la comunità internazionale, in particolare i responsabili politici e decisionali, a intraprendere le azioni a tutti i livelli (dal locale al globale) ormai urgenti per combattere la degradazione dei suoli. Varie opportunità si offrono anche nel 2015 – anno internazionale dei suoli! – per concretizzare tali azioni, in particolare le riunioni per l’adozione degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (MDGs) e le negoziazioni della COP21-Parigi sul cambiamento climatico.
La nostra Rubrica sull’Unione Europea ha giusto avuto inizio nel dicembre 2013 con un articolo sulla seconda settimana sul suolo tenutasi alla fine di ottobre di quell’anno. L’articolo chiudeva con “Il tempo ci dirà se si tratta di un’ulteriore kermesse; ma dipende anche da noi fare sì che non diventi un’altra inutile riunione di livello politico o scientifico più o meno elevato.“. Purtroppo tali considerazioni mantengono tutta la loro attualità.
Rapa Nui
(pedologi per Salviamo il Paesaggio)