Gli effetti della nuova Legge Regionale 30/2015 sul nostro territorio.
Negli anni ’80 c’era un sogno di “pochi” che immaginava un parco che tutelasse tutto il comprensorio delle colline livornesi. Il sogno non si è realizzato.
Tuttavia è presente un Parco Provinciale frammentato, alcune ANPIL (Aree Naturali Protette di Interesse Locale) e un SIR (Monte Pelato) che interessano un’area ristretta ma importante da conservare. In particolare è di alta rilevanza la funzione delle ANPIL come “corridoi ecologici” per collegare insieme le aree di Parco Provinciale che sono di fatto staccate l’una dalle altre.
Con la nuova Legge Regionale 30/2015 tutte queste aree rientrano nelle categorie che verranno sottoposte a verifica e riclassificazione da parte della Regione Toscana. O le aree diventano Riserve Regionali o di fatto scompariranno: saranno eliminate dalla lista delle aree protette e i relativi territori ricadranno nella ordinaria pianificazione territoriale dei Comuni, con tutti i rischi connessi. Il primo passo spetta alla Provincia che, sentiti i Comuni, entro Marzo 2016 dovrà preparare una proposta alla Regione. Le nuove Riserve Regionali dovranno essere gestite dalle Province e/o dai Comuni e/o da Enti Parco regionali (ad es. Parco S. Rossore): mancano pochi mesi e occorre invece tempo per trovare soluzioni adeguate e per creare convergenza tra tutti questi attori per evitare che i problemi economici e organizzativi dei singoli enti ci portino a rinunciare a tutte le forme di tutela. Le associazioni di Occhi sulle Colline lanciano questo appello perché ad oggi nessuno dei nostri amministratori ha dichiarato pubblicamente la volontà di mantenere le nostre aree protette. Il Piano del Parco Provinciale auspicava, data la frammentazione delle aree tutelate, che la gestione del territorio fosse omogenea e si “allargasse” il più possibile alle aree circostanti ma così di fatto non è stato e gran parte degli obiettivi da raggiungere sono rimasti su carta, venendo meno anche quella forte funzione di volano per le attività legate al turismo verde e alle attività eco-sostenibili che oggi significherebbe preziose opportunità di lavoro.
In un mondo in cui le aree protette sono per fortuna in aumento, il nostro territorio potrebbe fare marcia indietro.
Per noi esiste una sola direzione possibile, che va verso la conferma e il rilancio in maniera sempre più efficace della tutela delle Colline per realizzare finalmente quel “sogno” di trenta anni fa. I volontari delle Associazioni di Occhi sulle Colline hanno lavorato, lavorano e lavoreranno sempre e comunque per questo obiettivo; oggi chiediamo agli Enti che ci governano qual è il loro.
Per info e contatti: www.occhisullecolline.it; info@occhisullecolline.it
Tanto parlare di ecologia e quasi ovunque ci sono problemi. Solo noi abbiamo la salute sempre più fragile