In un silenzio quasi generale la Regione Lazio, proprietaria dello storico edificio, ottiene dal Ministero per i Beni Culturali l’autorizzazione a mettere sul mercato Palazzo Nardini, cioè il Palazzo del Governatore datato 1474-77.
Vale a dire uno dei rari esempi a Roma di architettura civile quattrocentesca. Il Rinascimento viene tranquillamente messo all’asta come scampolo dall’intesa MiBac-Regione per una cifra ridicola, 18 milioni di euro, rispetto a valutazioni triple di qualche anno fa. Il passaggio alla società Invitim, presieduta da Elisabetta Spitz Follini, già direttrice del Demanio, è già avvenuto e quindi Palazzo Nardini si può considerare privatizzato.
Una storia incredibile. Eppure anni fa, la stessa Regione Lazio, presidente Piero Marrazzo, assessore alla Cultura, Giulia Rodano, aveva investito 6 milioni di euro nel rifacimento totale dei tetti salvando l’immobile dalla completa rovina e il ministro per i Beni Culturali Massimo Bray aveva ipotizzato uno scambio Regione-Stato per utilizzare Palazzo Nardini quale sede di attività culturali.
Il palazzo del Governatore infatti è certamente degradato nella facciata e nel portale da un lungo abbandono, ma l’interno, a parte i vetri rotti, è decisamente sano nelle strutture. Di più anni fa l’allora soprintendente Roberto Di Paola, altri tempi, si era attivamente interessato ad esso scoprendo un fascione conviviale di affreschi fine ‘400. Insomma, perché Stato e Regione devono consegnare per quattro soldi al solito Emiro o ad un Fondo di investimento speculativo straniero questo autentico e raro “gioiello” di fine ‘400.?
Siamo già ai “saldi” del patrimonio storico-artistico della Capitale?
Una vergogna. Esigiamo che il MiBac faccia subito conoscere la motivazione con la quale il soprintendente (Prosperetti? O prima di lui, Daniela Porro?) ha autorizzato la privatizzazione e quindi la vendita sul mercato del bel Palazzo Nardini, un pezzo importante della storia di Roma.
Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli: Vezio De Lucia, presidente
Roma Nuovo Secolo: Carlo Troilo, presidente
Comitato per la Bellezza: Paolo Berdini
Carteinregola: Anna Maria Bianchi, presidente
Comitati residenti città storica: Gaia Pallottino, coordinatrice
Impediamo in tutti i modi questa sciagura. Roma è affamata di spazi pubblici potrebbe essere usato per ospitare l’archivio capitolino o una biblioteca. E meno male che zingaretti si qualifica come persona di sinistra