A cura del Coordinamento piemontese del Forum Salviamo il Paesaggio.
Di recente la Regione Piemonte ha indetto il Bando “Poli Innovativi per l’infanzia” con il quale intende favorire l’aggregazione di sedi scolastiche già esistenti in nuove strutture sicure sia dal punto di vista strutturale e sia sotto il profilo antisismico, utilizzando criteri di edilizia sostenibile. Un Bando indubbiamente apprezzabile per gli scopi che intende perseguire, ma che purtroppo contiene una grave distorsione poichè non tiene conto – e, anzi, disattende gravemente – tutti gli orientamenti che la stessa Regione Piemonte ha inteso indicare attraverso le sue norme in materia di contrasto al consumo di suolo e di salvaguardia del territorio.
Il bando, infatti, specifica chiaramente che le nuove strutture ipotizzate sorgeranno ex novo (come nuove costruzioni) in aree che i Comuni con più di 15 mila abitanti stanno già iniziando a segnalare.
Una scelta in profondo conflitto con tutti i Piani vigenti, primo fra tutti il Piano Territoriale Regionale che, all’articolo 31, indica senza tema di equivoci che “I nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali possono prevedersi solo quando sia dimostrata l’inesistenza di alternative di riuso e di riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti. In particolare è da dimostrarsi l’effettiva domanda previa valutazione del patrimonio edilizio esistente e non utilizzato, di quello sotto – utilizzato e di quello da recuperare”.
Gli indirizzi del Bando in oggetto disattendono dunque clamorosamente le volontà legislative della stessa amministrazione regionale e costituiscono un pericoloso vulnus che rischia di produrre una profonda destabilizzazione della norma richiamata e di tutti gli strumenti di Pianificazione locale.
Il Coordinamento piemontese del Forum Salviamo il Paesaggio (Rete sociale formata da oltre 1.000 organizzazioni e migliaia di cittadini a livello individuale) ritiene pertanto necessaria un’urgente correzione di rotta del Bando stesso e ha invitato formalmente la Regione a riformularlo, annullando il riferimento a nuove edificazioni e sostituendo questa voce con un più congruo invito all’individuazione di strutture e aree inutilizzate da sottoporre a riuso/recupero.
Il Coordinamento ha, inoltre, suggerito alla Regione che sia corretto, razionale ed economicamente vantaggioso considerare la creazione di nuovi edifici scolastici nell’ambito di strumenti attuativi che colgano la viabilità e i servizi come opportunità di riqualificazione territoriale nonché potenziale rigenerazione, anziché favorirne la loro compromissione.