A cura della sezione di Perugia di “Italia Nostra”.
Cara Perugia e cari perugini, il “mostro” si rifà vivo e sta per divorare tutto. Le sentenze del T.A.R. di aprile 2016 che accoglievano i ricorsi dell’ADISU contro i dinieghi della Soprintendenza, incomprensibilmente non sono state appellate e sono diventate esecutive.
A novembre 2017, si è aggiunta un’altra sentenza nella stessa direzione, contro gli sforzi ancora fatti dalla Soprintendenza per evitare lo scempio. Pertanto la ditta che attende l’appalto si avvicina a realizzare davvero lo studentato davanti alla duecentesca chiesa templare di San Bevignate, malgrado tutti i perugini fossero sicuri che ormai la vicenda fosse chiusa.
Con questo comunicato “Italia Nostra” lancia l’allarme e l’appello alla Città; infatti molto breve è il traguardo per “cantierare” il temuto studentato.
E allora la sconcertante vicenda degli Arconi si ripeterà in peggio: tutti ora, nelle sedi competenti, possono prevedere e sapere il danno che sta per arrivare a Perugia, ma chi si sta mobilitando?
Perché questo silenzio, perché questa inerzia?
Lo studentato realizzerebbe un enorme guasto al paesaggio e alla dignità del complesso architettonico medievale, noto in Europa, come ricorda la grande mobilitazione dei perugini che nel 2014 si sollevarono contro l’aggressione. Ma l’assurdità ora è ancor maggiore perché in realtà lo studentato è oggi del tutto superfluo e ingiustificato nella spesa poiché:
1. un altro studentato è previsto all’interno della “Nuova Monteluce”;
2. il grande studentato di via Elce di Sotto è in appalto e inutilizzato è un altro studentato di Via Zefferino Faina;
3. gli studenti fuorisede a Perugia sono drasticamente diminuiti rispetto al passato. Non c’è più nemmeno la remota esigenza per spendere tanto danaro pubblico.
Siamo dunque di fronte a un consumo di suolo insensato e devastante, che non servirebbe nemmeno alle esigenze attuali dell’ADISU. Ancora una volta una Economia dello Spreco–distruzione di risorse che tanto palesemente ha dissanguato l’Italia?
Questi sono il “Lavoro”, la “Ripartenza”, “l’Impresa” che tutti declamano?
Cosa dice il Comune a fronte di tale prossimo scempio storico-paesistico in danno di un monumento unico nel suo genere? Si dimentica il 2014, gli incontri, gli articoli, le adesioni, le conferenze stampa, le assemblee pubbliche, la ‘luminata’?
“Italia Nostra” auspica e confida che le amministrazioni pubbliche, che rappresentano la popolazione e hanno il compito di difendere il patrimonio storico-paesaggistico della Città, prendano ferma e chiara posizione pubblica e agiscano subito e risolute: e che chi interpreta davvero i cittadini e la loro indignazione torni come allora a mobilitare tutti senza esitazioni contro questo gravissimo pericolo al paesaggio, alla storia e alla economia di Perugia.