La Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea) e Italia Nostra (Sezione di Roma) chiedono al Comune di Roma l’attivazione urgente di un Servizio Geologico Capitolino e della “Cabina di regia” per la mitigazione della pericolosità e dei rischi connessi al dissesto idrogeologico nel territorio di Roma Capitale già prevista dalla Memoria di Giunta del 28.10.2016.
L’ennesimo sprofondamento urbano verificatosi lo scorso 22 marzo a Roma, nel Quartiere Appio Latino, conferma che la mancanza di una governance univoca costituisce un indiscutibile punto di debolezza del sistema urbano e delle sue interferenze con i fenomeni di dissesto idrogeologico quali sprofondamenti, frane, alluvioni e allagamenti.
La mancanza di una visione unitaria associata a una insufficiente o del tutto assente sistema di monitoraggio e controllo delle pericolosità idrogeologiche del territorio urbano della Capitale, non consente, a oggi, di assicurare una mirata prevenzione degli scenari di rischio e pronte e adeguate risposte alle criticità del territorio, le quali sono diventate sempre più frequenti nel corso degli ultimi anni.
Si ricorda che l’attuale Giunta Comunale ha cercato di affrontare queste criticità del territorio attraverso la Memoria di Giunta del 28.10.2016 relativa alla istituzione di una “Cabina di regia” per la mitigazione della pericolosità e dei rischi connessi al dissesto geologico-idraulico nel territorio di Roma Capitale, anche al fine di “garantire le più idonee iniziative per la previsione, prevenzione e la corretta gestione di eventi quali frane, sprofondamenti, alluvioni e allagamenti”.
La Sigea e Italia Nostra (Sezione Roma), in qualità di Associazioni di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell’Ambiente, chiedono al Comune di Roma l’attivazione di detta cabina di regia, proposta, ma mai attuata, per affrontare nell’immediato detto specifico rischio.
Necessita avviare un programma di manutenzione delle infrastrutture a rete quali strade, acquedotti, fognature e sotto servizi più in generale per evitare che gli stessi possano amplificare, o in alcuni casi innescare, fenomeni disastrosi mettendo a rischio oltre ai beni la pubblica e privata incolumità.
Le riprese video dell’evoluzione dello sprofondamento del 22 marzo, durante il quale senza conoscere l’entità del fenomeno si vedono auto transitare a pochi metri, lascia intendere che non si è raggiunto quel livello di conoscenza e consapevolezza sulla gravità e velocità di questo tipo di fenomeni.
Attualmente l’Amministrazione Capitolina risponde alle tematiche di gestione del suolo e sottosuolo e del dissesto idrogeologico del territorio, attraverso ben 4 distinte strutture:
- Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione urbana;
- Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica;
- Dipartimento Tutela Ambientale;
- Ufficio Extradipartimentale Protezione Civile.
Le scriventi Associazioni ritengono urgente l’istituzione presso Roma Capitale di un Servizio Geologico di Roma Capitale, come struttura sovraordinata rispetto all’organizzazione dipartimentale, che permetta di riorganizzare le risorse e le competenze, oggi già presenti ma frammentate all’interno delle suddette strutture, e che svolga in modo organico il necessario lavoro di conoscenza, monitoraggio, prevenzione e divulgazione nei riguardi della gestione del suolo e del sottosuolo e del dissesto geologico-idraulico nel territorio di Roma, permettendo il coordinamento e la sinergia tecnico/gestionale tra gli Uffici di Roma Capitale e gli enti esterni all’Amministrazione Capitolina.
Per Sigea: Antonello Fiore, Giuseppe Gisotti
Per Italia Nostra Roma – Commissione per il rischio idrogeologico: Mirella Belvisi, Anna Barberio, Emilio Giacomi