Anche quest’anno, per il 7° anno consecutivo, si è tenuto il Premio Donne Pace Ambiente Wangari Maathai, organizzato dall’Associazione A Sud, in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne. Il premio si tiene ogni anno dal 2012, a ridosso dell’8 marzo, ed è dedicato all’impegno delle donne in prima linea per la tutela del territorio e del diritto alla salute.
Perche’ un premio dedicato alle donne in difesa dell’ambiente
Nel contesto attuale risulta sempre più urgente incrociare i temi della pace e della solidarietà con quelli dei diritti di genere e ambientali. Parlare di ambiente e di impatti di disastri ambientali oggi vuol dire parlare di donne, le prime vittime dei conflitti ambientali ma anche sempre più spesso le prime leader di proteste in difesa dei territori e dei diritti. Ci sono donne che possono essere considerate eroine al pari dei grandi eroi del passato.
Una di esse, a cui è dedicato il premio, è senz’altro Wangari Muta Maathai, prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace nel 2004, che dichiarò al momento della premiazione: “Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali.”
Wangari Maathai, deceduta il 25 settembre 2011 a Nairobi, Kenya, ha lottato per più di 30 anni in difesa dell’ambiente e dei diritti delle donne ed ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione.
A ridosso della celebrazione dell’8 marzo, il premio ha l’obiettivo di testimoniare e dare un riconoscimento istituzionale alle donne italiane impegnate nelle battaglie in difesa della pace, dei diritti di genere e dell’ambiente.
Durante la VII edizione sono state premiate quattro attiviste, in rappresentanza di altrettante battaglie popolari in corso in Italia contro fattori di rischio ambientali dannosi per l’ambiente e le comunità che lo abitano. Quest’anno è stato inoltre consegnato un Premio Speciale alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, a rischio di sfratto da parte del Comune, per esprimere sostegno, vicinanza e solidarietà all’esperienza della Casa, che co-promuove e ospita il Premio sin dalla sua prima edizione, e di ribadirne l’alto valore politico, culturale e sociale per tutte le donne e per l’intera città.
Per il quarto anno consecutivo, l’iniziativa ha goduto sul patrocinio della Camera dei Deputati.
LE PREMIATE 2018
PREMIO FUOCO: Serena Fiorentino, per Mamme No Tap
PUGLIA
Gasdotto Tap – Trans Adriatic Pipeline
PREMIO TERRA: Isabella Abate, per Osservatorio Popolare Val D’Agri
BASILICATA
Estrazione petrolifera ENI in Val D’Agri
PREMIO ARIA: Ilaria Giacomi, per Donne di Rifiutiamoli
LAZIO
Inceneritore di Colleferro
PREMIO ACQUA: Giovanna Dal Lago, per le Mamme No Pfas
VENETO
Inquinamento da PFAS
Durante l’assegnazione del premio, lo street artist Mauro Sgarbi si è esibito in un live painting per rendere omaggio alle attiviste che nel corso della storia sono riuscite a cambiare il mondo migliorando la percezione della figura femminile nella società contemporanea. Il murales, ispirato al Monte Rushmore, ritrae le premio Nobel per la pace africane Wangari Maathai (keniota) e Leymah Gbowee (liberiana), l’attivista indiana Vandana Shiva, in prima linea per la difesa della biodiversità, e la leader indigena onduregna Bertha Caceres, brutalmente assassinata due anni fa per l’impegno in difesa del territorio Lenca dalla costruzione di una enorme infrastruttura idroelettrica.