di Franco Zunino, Segretario Generale AIW-Associazione Italiana per la Wilderness.
L’Isola di Bergeggi, una perla della costa ligure, proposta come Riserva Naturale da Franco Zunino nel lontano 1967 e 1971 e poi inserita tra le aree protette della Regione Liguria nel 1977 ed infine dichiarata Riserva Naturale Regionale nel 1985 con il solito vicolo impositivo. L’isola è in realtà di proprietà privata. Quest’anno essa è stata presa in affitto dal Comune di Bergeggi per un periodo di vent’anni per finalità turistiche, ovviamente dichiaratamente con l’impegno che le attività che saranno poste in essere siano rispettose dell’ambiente (ci mancherebbe anche che non lo avessero scritto!); impegno che però sarà difficile da mantenere date le modeste estensioni dell’isola (soli 8 ettari) e per il suo stato rupestre.
Già si parla di migliorare (che certamente finirà per significare “ampliare“!) il porto di attracco, e poi: sentieri e varie iniziative “addomesticanti” il suo aspetto selvaggio (come non pensare a spiazzi per panchine e punti panoramici… verso la costa!). E, soprattutto ed ovviamente, si parla di finanziamenti pubblici per supportare il tutto (si noti bene, su una proprietà privata che tra vent’anni ritornerà ai legittimi proprietari!): in pratica, un isolotto di pochi ettari che andrebbe acquistato dalla Regione per conservarlo integralmente come semplice scenario godibile dalla costa e dal mare (che poi è il modo migliore per apprezzarne la bellezza!), sarà trasformato in un ricettacolo di turisti che andranno là a vedere il nulla selvaggio che non è nulla di più di quello che un tempo erano molti tratti di costa (poi stravolti dalle costruzioni!), per visitare il quale sarà inevitabile la realizzazione di sentieri ex novo, anche per rendere fruibili quei luoghi che altrimenti non possono esserlo per la pericolosità del luogo stesso: e allora, addio isola selvaggia, trasformata in un circo equestre per turisti a beneficio di chi la gestirà, sia dalla costa sia dall’isola, per organizzarvi le visite! E così ancora una volta la Liguria manterrà fede al suo “genovesismo”, dove il vile danaro è l’unico scopo da raggiungere!
Mentre la cosa più saggia da farsi sarebbe acquisirla al patrimonio pubblico per poterne conservare integralmente il suo valore naturalistico (vi vivono anche rarità floristiche e zoologiche che il turismo non potrà che danneggiare) e scenografico, come l’isolotto meriterebbe.
E c’è da scommettere che gli stanziamenti che anno dopo anno saranno dati al Comune per la sua gestione (e manipolazione!) finiranno per superare ampiamente l’ipotetico prezzo del suo ipotetico acquisto!
Bergeggi va conservata, non valorizzata!
Il suo valore già lo possiede, e tutti ne possono godere dalla costa: non salendo sull’isola per guardare la costa!
La vicenda conferma la miopia e l’ignoranza della nostra classe politica, che anche in materia di turismo si riempie la bocca di sostenibilità ma nei fatti promuove la progressiva devastazione del “bel Paese”.
La solita storia tutta italiana del nessun rispetto della natura nella sua integrità
sono d’accordo su acquisirla al patrimonio pubblico!!!
Concordo pienamente con l’estensore dell’articolo, il bello che è rimasto diventa mercato e …mucca da mungere!E’ il genovesismo, bellezza, e non solo!