Strade bianche del litorale pisano: come ogni estate riparte il tormentone

Fonte: http://www.pisatoday.it

A cura di Legambiente circoli di Pisa, Versilia e Valdera; Amici della Terra Versilia; WWF Alta Toscana; LIPU Pisa.

Con l’arrivo della bella stagione, anche quest’anno si ripresentano i problemi del traffico balneare del litorale pisano, accompagnati dalla vecchia idea di risolverli con l’apertura ai veicoli delle strade bianche che attraversano i boschi del Parco. Se, da una parte, il problema è reale e sentito da molti, la soluzione proposta non ci ha mai trovati d’accordo, e i motivi sono molteplici.

Come associazioni ambientaliste che da decenni si battono per conservare e valorizzare un territorio unico, dobbiamo ribadire che aprire le strade bianche non solo sarebbe inutile perché alla fine di queste strade le auto ritroverebbero gli stessi ingorghi, che verrebbero solo spostati un po’; inoltre le dimensioni di tali strade, se occupate dalle auto, sono insufficienti per i mezzi di soccorso e un eventuale incendio o un incidente potrebbero trasformarsi in una tragedia lasciando intrappolate nelle auto decine di persone; infine i danni per la flora e la fauna sarebbero significativi non solo per l’elevato rischio incendio, per la presenza di vaste aree con erbe secche ai margini delle strade medesime, ma anche per il disturbo arrecato dai mezzi motorizzati.

Oltre a ribadire i concetti sopra, che ogni anno cerchiamo di spiegare, vogliamo anche sottolineare un particolare spesso ignorato da chi ripropone una soluzione ritenuta miracolosa, ma che è perfettamente inutile. Da diverso tempo ormai, il Parco ha modificato il Piano di Gestione di Tombolo-Coltano per consentire la realizzazione di infrastrutture che darebbero un forte contributo nel rendere più fluido il traffico del litorale.
Sono previsti grandi parcheggi scambiatori per raggiungere il litorale, come avviene in decine di località balneari in Italia che si sono dotate di strutture simili. Purtroppo finora nessuno si è mosso per progettarli in dettaglio e reperire i necessari finanziamenti.

Riguardo alla viabilità, al primo posto c’è la rotatoria di San Piero a Grado, all’incrocio fra Via Livornese e il raccordo della Superstrada: uno degli incroci più pericolosi della Toscana, come da anni ripete anche il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza presieduto dal Prefetto. La rotonda potrebbe essere costruita in pochi mesi, come è già avvenuto per altri incroci sull’Aurelia, facendo risparmiare tanto tempo a chi va al mare in auto, e tanti incidenti spesso gravi, per la velocità dei mezzi che percorrono le due strade.
Possibile, anche se con qualche problema progettuale in più, anche la rotatoria fra Via Vecchia di Marina e Via Livornese, sempre a San Piero a Grado, al posto di un incrocio a “T” anche questo fonte di ingorghi importanti.
Molto utili sarebbero poi due bypass sulla Via Vecchia di Marina/Bigattiera, in corrispondenza dei due ponti a senso unico alternato della bonifica, e anche la rettifica delle curve in località Torretta.

Sono tutti interventi già possibili, con un minimo consumo di territorio che sarebbe ripagato da una forte diminuzione dell’inquinamento e dell’incidentalità.
Attuabile con ancora minori spese, sarebbe l’incentivazione della mobilità ciclabile, che non si può sviluppare sulle stesse strade delle auto che sgasano direttamente nei polmoni dei ciclisti, e per la quale il Parco sarebbe più che d’accordo ad aprire le strade bianche, riducendo davvero ingorghi ed inquinamento. Oltretutto, l’abbinamento sport-mare è consigliato in quasi tutte le fasce d’età.

Oltre alla segnaletica e alla promozione di percorsi alternativi, con un po’ di fantasia e poca spesa potrebbero essere proposti incentivi come ad esempio sconti negli stabilimenti balneari per chi arriva in bicicletta ecc.
Invitiamo quindi la nuova amministrazione pisana a farsi garante di queste infrastrutture e ad orientare verso di esse le proprie priorità per tentare di risolvere questioni importanti che toccano direttamente molte persone, oltre agli interessi anche economici degli stabilimenti balneari.

Soluzioni ce ne sono tante, ma hanno tutte un difetto: le infrastrutture veicolari e ciclabili hanno un costo mentre le polemiche sono gratuite.