A cura del Gruppo di Coordinamento Recosol-Rete dei Comuni Solidali.
“Crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo”.
Questo è un tweet lanciato da Beppe Fiorello interprete della fiction girata a Riace “Tutto il mondo è paese”, ci sentiamo di farlo nostro in toto …
Che nella Locride, in cui la ‘ndrangheta spadroneggia, si arresti Domenico Lucano è paradossale. Quando il sindaco di Riace fu accusato di molteplici reati non esitammo a schierarci dalla parte del sindaco certi della sua innocenza. Oggi nelle parole del Gip ne troviamo la conferma, Lucano non avrebbe colpe. Ma nel corso delle indagini sarebbero emerse altre irregolarità che oggi hanno portato all’arresto del sindaco di Riace.
Lucano viene accusato di avere cercato di impedire, senza nessun vantaggio personale o economico ma per un senso morale di giustizia, che degli esseri umani finissero nel limbo della clandestinità. Invece di un premio per la sua umanità, in una Italia in cui cresce l’intolleranza e si restringono gli spazi di libertà, riceve le manette.
Noi continuiamo a stare con l’Italia che si oppone alle leggi razziali e all’odio. Con i tanti amministratori che sul territorio combattono una pericolosa deriva xenofoba e razzista. Domenico Lucano è colpevole del reato di integrazione. A lui, a Riace e all’Italia che non si arrende la nostra incondizionata vicinanza e solidarietà.
Lavoreremo caparbiamente ancora più di prima.
In queste ore lo sdegno per questo arresto sta diventando enorme, una valanga di messaggi e di prese di posizione in favore di Domenico Lucano: semplici cittadini, tutto il mondo dell’associazionismo, artisti, sindaci da tutta Italia.
Restiamo Umani Restiamo uniti, perché ha da passare la nottata ma passerà.
Io non capisco.
L’immigrazione in tutto il mondo segue delle regole e non rispettare queste regole in tutto il mondo configura un reato.
Qui si vende l’idea che entrare in Italia senza permesso sia un “diritto” invece che un reato.
La unica conclusione che si può trarre da questa logica è che l’immigrazione si contrappone allo Stato nazionale e il “diritto” di immigrare si contrappone alla facoltà degli Italiani di decidere chi può risiedere in Italia, che poi consegue al fatto che l’Italia sia la terra degli Italiani invece che la terra di tutti, da cui “l’Italia è di tutti”.
D’accordo, aboliamo lo Stato nazionale. L’Italia è di tutti quindi è terra di nessuno.
Io non pago più le tasse, ognuno per sé, reclamo la terra per me con le armi e resisto fintanto che qualcuno mi mette sotto con lo stesso sistema. A quel punto, sparito l’Italia-Stato-Nazione mi domando il sindaco di Riace a chi chiede i soldi per finanziare la sua “accoglienza”. Ai cittadini di Riace? Ai Calabresi? All’ONU? A Soros? E una volta che il sindaco di Riace si proclami autocrate, organizzerà una sua milizia per gestire l’ordine pubblico oppure confiderà nel fatto che la “accoglienza” crea il Paradiso Terrestre in cui il lupo e l’agnello vivono in armonia? O ancora, ci saranno i Caschi Blu ONU o qualche ONU?