Firenze: scempio nei viali alberati del Poggi

A cura di Italia Nostra Firenze, CCTA – Coordinamento Comitati Tutela Alberi Firenze.

Apprendiamo dai giornali (La Nazione del 17 febbraio scorso) l’assurda ed ennesima proposta di taglio delle alberature e di scempio paesaggistico proposta dall’amministrazione comunale.

Evidentemente non bastava il danno arrecato in Piazza Stazione, con quei pali di ferro al posto dei pini storici, abbattuti tra l’altro in pieno stato di salute. Non bastava l’azzeramento delle alberature esistenti e la trasformazione dell’inizio di Viale Belfiore (ex viale in Curva del Poggi), di Porta al Prato e della Piazza Vittorio Veneto, in raccordi autostradali e ferroviari.

Per fortuna, esistono ancora istituzioni in questo Paese, come la Soprintendenza, che limitano ed arginano la spregiudicatezza e l’incultura delle classi dirigenti, che negli anni hanno messo a rischio l’incolumità dei beni culturali e ambientali di Firenze.

Si ricorda che il sistema dei Viali di Circonvallazione e del Viale dei Colli, e tutta l’area di estensione del progetto del Poggi, in attuazione sino al 1925, ricade nella Zona A del Piano Strutturale di Firenze e per questo, è vincolata non solo paesaggisticamente, ma anche e soprattutto dal punto di vista storico e culturale de jure.

Forse i nostri amministratori non sanno, che ai sensi dell’art. 12 comma 1, e dell’art 10 comma 4 lettera g del D.Lgs 42/2004 e ss.mm.ii. (Codice dei Beni Culturali ) le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico di proprietà del Comune, costituiscono beni culturali oggetto di tutela, e pertanto anche un boulevard come i viali circondari, comprese le sue alberature secondo l’impianto, i sesti e le specie originari, sono oggetto di specifica tutela, e non modificabili come i nostri amministratori vogliono far credere ( la Repubblica del 18.02.2019).

Ricordiamo ai nostri amministratori che l’Area Centro Storico Unesco, le piazze ed ambedue i lati della cerchia dei Viali, i Lungarni e gli argini dal ponte alle Grazie al ponte San Niccolò, ed i siti dichiarati di interesse culturale, quali ad esempio il Piazzale Michelangelo, la passeggiata del Viale dei Colli e il Parco delle Cascine, sono sotto tutela e qualunque piano di sostituzione, di rinnovo e comunque di abbattimento di alberi, deve essere, ex lege, autorizzato preventivamente dalla Soprintendenza a mezzo di un “Progetto di conservazione e restauro complessivo dei luoghi”; quindi, la semplice sbrigativa autorizzazione paesaggistica non è sufficiente, anzi costituisce violazione delle leggi vigenti.

Da troppi anni a questa parte, al posto del restauro conservativo, si spaccia come riqualificazione ciò che risulta essere una alterazione grave e permanente dei siti storici e del paesaggio urbano, che elude i percorsi procedurali in capo al sopra citato Codice dei Beni Culturali. Tutto questo, però, sta ora manifestandosi in tutta la sua gravità ed i cittadini stanno prendendone coscienza.