I Comitati, le associazioni e gli esponenti politici che si oppongono al progetto relativo al nuovo stadio di Tor di Valle si sono riuniti martedì 19 febbraio nella sala Piccola Protomoteca in Campidoglio. Lo hanno fatto due giorni prima di una infuocata seduta straordinaria del Consiglio comunale capitolino in cui, dopo sette ore di discussioni, sono emersi palesemente i malumori interni alla stessa maggioranza.
Nonostante le indicazioni per il Sì all’opera formulate dal sindaco Virginia Raggi, infatti, le mozioni presentate dalle opposizioni hanno registrato il voto contrario di un numero di consiglieri pentastellati che oscillava tra 18 e 21. Un segnale di “mancata compattezza della maggioranza”, come lo hanno definito le opposizioni. Divisioni che pongono interrogativi sugli esiti del vero momento cruciale, ovvero quando si dovrà votare (entro l’estate) la variante al piano regolatore necessaria a consentire il via libera al progetto della Roma.
Raggi ha ribadito che “Roma ha bisogno di grandi opere se utili per la città; quest’opera andrà a migliorare un quadrante abbandonato con 800 milioni di investimenti privati. Il progetto non è stato scelto da questa maggioranza, ma lo abbiamo trovato e migliorato con i proponenti. Abbiamo eliminato la speculazione edilizia. Eravamo contrari nella scorsa legislatura. Avevamo delle perplessità che si sono tradotte in azioni volte a migliorare il progetto. Siamo rimasti coerenti”. I toni rimangono trionfalistici quindi sul gigantesco progetto che rischia di cancellare una delle ultime anse libere del Tevere. Una battaglia, a cui da sempre si unisce il Forum Salviamo il Paesaggio, non ancora perduta da chi si batte contro quello che viene visto come un progetto meramente speculativo.
Tornando alla conferenza stampa del 19 febbraio, infatti, non si può non sottolineare il fatto che siano stati presentati diversi documenti: un dossier con le osservazioni delle stesse associazioni e dei comitati di cittadini e pendolari alla conferenza dei servizi sullo stadio nonché la delibera, a firma dei consiglieri Cristina Grancio e Stefano Fassina, con la quale si annullano le dichiarazioni di pubblica utilità per lo stadio.
Molteplici i punti discussi anche alla presenza degli urbanisti e intellettuali Paolo Berdini, ex assessore della giunta Raggi, Vezio De Lucia e Gianluca Martone. “Lo studio del Politecnico di Torino”, si legge nella nota diffusa dai promotori dell’incontro, “al di là delle frasi trionfalistiche della Sindaca Raggi, lo ha confermato: l’impatto sulla mobilità che avrà il nuovo stadio sul quadrante sud-ovest della città sarà CATASTROFICO. Ed è impensabile fronteggiare la crisi certa e documentata del sistema della mobilità con un libro dei sogni come il Piano della Mobilità, ancora non approvato e infarcito di opere non finanziate”.
Non mancano le critiche per i vantaggi, giudicati abnormi, dei privati: “Dai documenti allegati alla Conferenza dei Servizi”, prosegue la nota, “appare evidente che i conteggi effettuati per determinare quanto i proponenti dovranno versare per le opere pubbliche e le relative cubature assegnate in premio sono clamorosamente inferiori ai reali valori di mercato: SI TRATTA DI UNO SCANDALOSO REGALO PER I PROMOTORI e di un danno patrimoniale per il Comune di Roma”.
Uno dei passaggi più duri della nota è riservato all’esclusione dei cittadini durante tutto l’iter del progetto e soprattutto ai procedimenti definiti irregolari: “Non c’è stato alcun reale coinvolgimento dei cittadini nella procedura di approvazione del progetto, i Municipi sono stati scavalcati e sostanzialmente ignorati. L’ASSEMBLEA CAPITOLINA NON HA APPROVATO LA VARIANTE prima di pubblicare il progetto per le osservazioni, in violazione alla legge che disciplina la realizzazione degli stadi. Alle osservazioni civiche non è stata fornita alcuna risposta. Sono stati violati i vincoli del Piano di Assetto Idrogeologico”.
I promotori dell’incontro del 19 febbraio chiudono il comunicato con un immancabile riferimento alle inchieste giudiziarie eclatanti che hanno sconvolto la città negli ultimi tempi: “Ho pagato tutti. Questa è una la dichiarazione del costruttore Parnasi alla base dell’inchiesta che ha portato pochi giorni fa alla richiesta di rinvio a giudizio per 15 persone, molti dei quali funzionari ed amministratori coinvolti direttamente nell’iter di approvazione dello stadio. La Sindaca vuole ignorare i PESANTI INTERROGATIVI SULLA REGOLARITÀ DI QUESTO PROCEDIMENTO? Oppure qualcuno ha fretta di nascondere la polvere sotto il tappeto?”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato moltissime sigle che da
tempo si battono contro il progetto stadio e per la tutela di quella
splendida ansa del Tevere:
Tavolo della Libera Urbanistica –
Comitato Pendolari Linea Roma Ostia – Comitato Difendiamo Tor di Valle
dal Cemento – Italia Nostra – CALMA – Federsupporter – Coordinamento
Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio – Ass. Viviamo Vitinia – CdQ Eur –
Comitato ATAC Bene Comune – Associazione prom. Soc. Mobilit@s –
Coordinamento Agro Romano Bene Comune – CdQ AXA Sicura – Legambiente –
Associazione Verdi Ambiente e Società VAS – CdQ Torrino Decima