Siamo a Calamonaci, piccolo Comune in provincia di Agrigento, nel cuore della zona di produzione dell’Arancia di Ribera DOP, ma anche di vino, olio di oliva, frutta, cereali, mandorle. Due fratelli, che da anni sviluppano la loro azienda agricola coltivando frutteti, ricevono, nel 2018, una notifica inattesa: i loro terreni saranno espropriati per “pubblica utilità” per consentire la realizzazione di un parco eolico che un’azienda privata installerà nel territorio del comune di Bivona e di una sottostazione progettata nel Comune di Calamonaci, proprio nei loro frutteti.
I due fratelli restano sbigottiti, perchè quelle terre di Calamonaci non sono un’area marginale e tanto meno abbandonata, ma un fiorente pereto e quella coltura è il nucleo della loro attività. Passata la sorpresa cercano di comprendere i motivi di quella scelta, decisamente dannosa per la loro vita e il loro lavoro e, dopo avere consultato carte e raccolto pareri legali, decidono di appellarsi al Tar Sicilia, richiedendo l’annullamento del decreto di valutazione di impatto ambientale e dell’autorizzazione a procedere alla realizzazione dell’impianto eolico, e il diniego della realizzazione delle opere connesse e delle infrastrutture previste dal progetto.
L’azienda (la Eeb srl) reagisce immediatamente tentando di entrare in possesso di tutti i terreni individuati dal loro progetto, ma i due fratelli muovono la contromossa facendo rilevare la decadenza dell’autorizzazione regionale (i lavori avrebbero dovuto avere inizio entro un anno dalla data di rilascio dell’autorizzazione), rimarcando la violazione delle leggi regionali, che prevedono la preservazione delle aree interessate alla produzione di beni riconducibili alla tradizione agricola siciliana, e rilevando la violazione del diritto di iniziativa economica, sancito dall’articolo 41 della Costituzione, dato che la sottostazione di Calamonaci si sarebbe potuta realizzare in aree diverse da quelle dove viene svolta un’attività agricola di pregio.
Il TAR siciliano ha dato ragione ai due fratelli e ha accolto la richiesta di sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti impugnati: il loro pereto, dunque, non entrerà in possesso dell’azienda Eeb srl.
Palla al centro, si direbbe in gergo calcistico. Per ora il risultato è: Pere 1-Pale 0…