Dal 12-14 aprile 2019 nella Fabbrica Recuperata RiMaflow, Trezzano sul Naviglio (Milano), si terrà il terzo incontro euromediterraneo dell’Economia dei lavoratori e delle lavoratrici.
A cura di di RiMaflow.
Il primo incontro internazionale dell’economia dei lavoratori e delle lavoratrici si è tenuto nel 2007 in Argentina. Quell’incontro ha riunito fabbriche recuperate e collettivi di lavoro, attivisti sociali e politici, sindacalisti e universitari. Da allora, questi incontri internazionali si tengono ogni due anni e costituiscono uno spazio di discussione e riflessione sulle sfide a cui i/le lavoratori/trici sono confrontati/e per difendere attraverso l’autogestione i loro mezzi di sussistenza dagli attacchi del capitalismo globalizzato. Dal 2014, vengono organizzati degli incontri regionali (Centro e Nord America, Sud America e Europa) tra le due edizioni mondiali.
Come dagli anni ’90 in America Latina, a partire dal 2008 l’occupazione e il recupero di fabbriche e imprese, di cui il capitale si è liberato, è stata una risposta appropriata e un atto di resistenza dei/delle lavoratori/trici anche nell’area euromediterranea. Questo è stato innanzitutto un modo di preservare i posti di lavoro, ma ugualmente, più a lungo termine, uno strumento di trasformazione sociale e di creazione di una nuova economia liberata dallo sfruttamento e orientata verso la soddisfazione dei bisogni sociali ed ecologici. A partire da questi recuperi, sono nate nuove modalità di produzione, come in Italia e in Grecia.
Perché un incontro dell’«economia dei lavoratori e delle lavoratrici» in Europa ?
Il primo incontro europeo si è tenuto nel gennaio/febbraio 2014 nella fabbrica di lavorazione di tè ed infusi Fralib di Marsiglia (Francia) – all’epoca occupata, la fabbrica è stata poi recuperata dai/dalle lavoratori/trici e trasformata in cooperativa, SCOP-TI. Il secondo incontro, ridefinito euro-mediterraneo, si è svolto nell’ottobre 2016 nella fabbrica recuperata Vio.Me di Salonicco (Grecia). Hanno partecipato a questi incontri lavoratori e lavoratrici di fabbriche occupate o recuperate di Bosnia, Croazia, Italia, Francia, Grecia e Turchia. Hanno altresì preso parte militanti sindacali, ricercatori e attivisti che supportano l’autogestione operaia. Il terzo incontro euromediterraneo dell’economia dei lavoratori e delle lavoratrici si terrà in Italia, nella fabbrica recuperata RiMaflow, a Trezzano sul Naviglio nei pressi di Milano.
A febbraio 2013, la Maflow è stata occupata e trasformata in RiMaflow da lavoratrici e lavoratori desiderose/i di rilanciare una nuova attività produttiva e aperta al territorio. Alla ricerca di un’alternativa locale ma, contemporaneamente, su scala più globale i/le lavoratori/trici di RiMaflow sono stati attori/trici della creazione della rete nazionale Fuorimercato, che mette insieme produttori/trici di cibo che si oppongono tanto alla logica produttivista che allo sfruttamento dei/delle lavoratori/trici immigrati/e. La RiMaflow e Fuorimercato costituiscono dei laboratori di sperimentazioni sociali e di resistenza fondati su solidarietà, mutualismo, relazioni tra lavoratori/trici urbani/e e rurali e iniziative a carattere sociale ed ecologico. Forte di queste esperienze, il terzo incontro dell’economia dei/delle lavoratori/trici ha deciso di aprirsi ancora di più al mondo rurale e all’agroecologia.
L’importanza dell’economia dei lavoratori e delle lavoratrici oggi
Dall’Argentina al Brasile, dall’Italia alla Turchia e al Kurdistan, al di là delle differenze sociali e culturali, le fabbriche recuperate e i collettivi di lavoro costituiscono degli atti di resistenza alla svalorizzazione della forza lavoro e alla distruzione delle forze produttive, così come costituiscono una risposta alla disoccupazione e alla marginalizzazione. E, allo stesso tempo, esse danno corpo a un’altra economia, alternativa al modello capitalista di produzione: un’economia dei lavoratori e delle lavoratrici basata sull’autogestione e che mira alla difesa degli interessi di quanti vivono del proprio lavoro. Queste esperienze sono rappresentate da realtà di fabbriche recuperate, fattorie autogestite, cooperative e dalle lotte per l’autorganizzazione del lavoro e l’autogestione dell’economia.
Queste realtà pongono domande quali: cosa produciamo? come produciamo? per chi produciamo? Tramite processi orizzontali, la società intera può diventare parte attiva della produzione e della distribuzione della ricchezza. Così, la democrazia diretta, il controllo dei lavoratori, il controllo sociale e l’autogestione cessano di essere concetti astratti per diventare strumenti per ritrovare la dignità, per preservare i mezzi di sussistenza e per creare relazioni economiche e sociali differenti.
Qui programma definitivo delle tre giornate.