Scrivo a nome di un gruppo di “turisti” che frequentano Champlas Seguin, frazione di Cesana Torinese da mediamente 30 anni. Champlas Seguin è una località privilegiata in una valle (l’Alta val di Susa) che, per svariati motivi, ha purtroppo subito interventi edilizi molto impattanti, come tutti sappiamo.
Privilegiata perchè finora, e sottolineo finora, se l’è “cavata” con la ristrutturazione, peraltro attenta e rispettosa, di alcune baite e la realizzazione, negli anni ’70, di un nuovo intervento di edilizia abitativa, peraltro anch’esso attento e sensibile, compatibilmente con la cultura e la tecnologia di quegli anni, soprannominato Le bourg.
Si tratta di un “condominio” costituito da baite di 2/3 piani fuori terra realizzate in pietra, legno e magnificamente manutenuto. Sicuramente, però – nonostante tutte le attenzioni – già una piccola “ferita” sul territorio.
Purtroppo, amministrazioni comunali successive sicuramente poco sensibili all’ambiente ed al territorio hanno mantenuto una previsione di nuova costruzione, probabilmente risalente al secolo scorso, quando non si parlava neppure ancora di Piani Regolatori, bensì di Piani di fabbricazione, su un terreno storicamente usato per produrre fieno (come da foto).
La previsione contenuta nel Piano Regolatore (approvato dalla Regione Piemonte nel 2006 e relativa successiva Variante del 2013) consentirebbe la realizzazione di 5100 mq di nuove abitazioni (pari a più del doppio di Le bourg, 2200 mq).
Nel progetto preliminare di quest’intervento visibile sul sito dell’arch. Pierpaolo Court, professionista incaricato, sono indicate 9 costruzioni a 3/4 piani f.t., di amplissime dimensioni, accompagnate logicamente da parcheggi esterni e soprattutto interrati. Insomma, un nuovo villaggio nel villaggio.
Al momento attuale, dopo anni in cui nessuna manifestazione di interesse per l’area si era mai concretizzata, risulta invece in fase piuttosto avanzata la trattativa di acquisto dei terreni da parte di una cordata di imprenditori seriamente interessati alla realizzazione. Per cui, stante che i presupposti normativo-urbanistici sono tutti favorevoli, una volta conclusa la trattativa, temiamo fortemente che si darà avvio alla progettazione più approfondita e quindi al cantiere.
Tralasciando, perchè non di nostro interesse, qualsiasi considerazione sulla opportunità immobiliare di un intervento di tal fatta, che però lascerebbe molto invenduto a deperire sotto gli occhi di tutti (e, quindi, diventerebbe un problema comune, in un momento in cui c’è molto invenduto persino a Champlas, località sempre stata ambitissima), permane lo sconcerto assoluto di fronte alla enormità dell’intervento ed alla assoluta non opportunità di esso.
In un momento storico in cui finalmente si tiene in conto anche il punto di vista della riduzione del consumo di suolo, in un comune quale quello di Cesana in cui il costruito negli ultimi decenni è inferiore del 44% rispetto a quanto previsto dagli strumenti urbanistici (segno che questa carenza abitativa non c’è….), un intervento di tal genere è una follia ed una offesa a tutta la comunità.
Questo è quanto è bene si sappia quanto più possibile. Aiutateci a diffondere l’informazione; nel contempo accoglieremo molto volentieri ogni consiglio su come sensibilizzare al massimo popolazione ed attori politici.
Che orrore!