di Sara Di Giuseppe.
Inaugurato a San Benedetto del Tronto “Dinner in the sky”.
Piacciono le Altezze, al Comune di San Benedetto.
Più propriamente, le altitudini: così in piazza Mar del Plata la ruota panoramica delle meraviglie lascia il posto al ristorante (si fa per dire) vertiginosamente in quota: Dinner in the sky, in azione dal 28 giugno al 14 luglio.
Per profani e foresti: trattasi di piattaforma metallica sospesa a 50mt d’altezza mediante gru; lì sopra, 20 fortunati avventori alla volta cenano o apericenano con modesta spesa (90 €) previa prenotazione e obbligatoria firma di liberatoria (scongiuri invece facoltativi, con libera scelta della tipologia: verbale, gestuale, mista, combinata).
Date le turnazioni nelle salite e le complesse procedure (come l’aggancio ai seggiolini tipo formula 1) si ha tempo 20 minuti per ingurgitare. [Chi ce la fa, ce la fa; chi no, perché mangia lento o s’è strozzato per la fretta, sarà espulso dal seggiolino e precipitato giù dalla piattaforma: è la legge del mercato, il rischio fa parte del gioco].
Un premuroso giornalista consiglia anche di “andare al bagno” prima si imbarcarsi sulla piattaforma “per ultimissimi bisogni prima del volo”… Impagabile.
Inaugurazione il 28 giugno in pompa magna, nella doppia accezione latina e romanesca: il magna magna inaugurale – a sbafo, of course – ha visto la gioiosa partecipazione della crème dei comunali amministratori.
Barbe di psicanalisti si tufferebbero felici in così succulento materiale di studio: dall’apparato psichico dell’Amministrazione sambenedettese [con la sua preadolescenziale fascinazione per le Altezze: la ruota panoramica, il ristorante in quota, passando per le aeree Frecce più o meno tricolorate];alle strutture mentali della clientela e a quelle dell’imprenditoria di riferimento; fino alla nota sindrome della stampa plaudente-sempre-e-comunque. Da far resuscitare Freud in persona.
Complesso e tortuoso, per noi gente comune, indagare le istanze intrapsichiche di siffatti soggetti; può bastare leggere qualcosa nel sito DINTS ITALY, “…il mondo sarà ai tuoi piedi… hai mai fatto un selfie mentre ceni a 50 metri d’altezza?”. Cose così…
Ma ci si può almeno chiedere come mai questi spazi demaniali – per definizione quasi-militari e circoscritti, custoditi, sorvegliati, e a seconda dei casi perfino “interdetti” (un tempo perfino con filo spinato) – siano diventati terreno di caccia di lucrose iniziative private. Autorizzate e benedette da Autorità Portuale e Amministrazione Comunale, benché siano veri ingressi “a gamba tesa” in aree che il requisito di demanialità rendeva quasi zone franche in un territorio ad altissima e selvaggia densità speculativa e affaristica.
Operazioni brutalmente commerciali come queste, che le nostre periferie potrebbero accogliere senza venirne snaturate (perché peggio di come sono, è difficile..), sono esecrabili se dissonanti – come qui – rispetto all’identità dei luoghi; se – per ignoranza, miopia, interessi “altri” dei decisori – veicolano il messaggio che tutto diviene lecito con qualche frettolosa firma in calce ai documenti di legge.
Le ruote panoramiche, i luna park, i surreali dinner appesi in aria e le sparate alla Briatore come questa – ma chissà che altro ci aspetta – nulla hanno a che fare con la specificità e il respiro identitario di questi luoghi marini, con la suggestione che ancora nonostante tutto vi aleggia intorno.
Invece sono manna per gli avventurieri, punto d’incontro d’interessi locali nel caro vecchio esercizio del do ut des, pescaggio di facile elettoralistico consenso.
Senonchè, credere di poter amministrare e governare a suon di panem et circenses non ha mai portato bene…
Sua Altezza il Comune non dovrebbe trascurare, come fa, lo studio della Storia.