Da tutelare e aumentare in numero, gli alberi assumono un ruolo essenziale per la salute ma anche per la conservazione del suolo. Una sintesi degli interventi all’assemblea nazionale di Salviamo il Paesaggio del 12 ottobre 2019 sul punto dedicato alla difesa del patrimonio arboreo.
Francesco Cancellieri (Presidente Associazione Centro Educazione Ambientale Cea Messina onlus) ha ribadito nel suo contributo che l’importante legge 10 del 2013, quella sulle Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, in generale conosciuta come legge sugli alberi, necessita a distanza di 6 anni di un “tagliando”. La legge è sicuramente positiva in diversi punti: il riconoscimento degli alberi monumentali, la rivitalizzazione dell’obbligo di posa alberi per ogni bambino nato o adottato e anche per gli obblighi di controllo e informazione che definisce attraverso il censimento delle alberature pubbliche e il bilancio arboreo da pubblicare ogni fine mandato amministrativo.
Ma serve altro, in particolare per disciplinare come gli alberi devono essere mantenuti. Questo è l’obiettivo di una proposta di legge sull’argomento introdotta da Cristiana Mancinelli Scotti che ricorda come anche il d.p.r. n. 31/2017 ha purtroppo semplificato e agevolato gli interventi di sostituzione di alberi e quindi il taglio.
La manutenzione degli alberi è fondamentale. Considerando l’importante correlazione tra la presenza del patrimonio arboreo e la salute pubblica sembra indiscutibile che l’obbligo per un’amministrazione pubblica locale è quello di incrementare il verde nel proprio territorio. Un incremento indispensabile, pensando anche alla necessità di compensare le continue perdite e diminuzioni.
Nel dettaglio a livello locale sono ancora molti i comuni che non hanno soddisfatto gli adempimenti, ad esempio sul censimento e sul bilancio arboreo. Scadenze e obblighi che sarebbe importante sollecitare. Ci sono poi regolamenti comunali di tutela del verde e del paesaggio che andrebbero costruiti e adeguati seguendo le linee guida del comitato sviluppo verde urbano.
Un caso emblematico di problema collegato agli alberi è quello delle capitozzature. A Roma sono molti gli esempi di questa pratica dannosa e pericolosa perchè indebolisce gli alberi.
Serve quindi un’accelerazione della proposta nazionale per la corretta gestione degli alberi nelle città , già presentata al precedente Governo, in particolare contro le capitozzature.
La proposta, spiegata nel dettaglio dal referente della LIPU, Massimo Soldarini, è sostenuta da 13 associazioni firmatarie della lettera. L’appello ai comitati locali, particolarmente sensibili e attenti, è quello di sostenere questa proposta con attività di comunicazione e informazione.
Un esempio di azione concreta ed efficace di aumento del patrimonio arboreo a livello locale è quella del comune di San Bellino (Rovigo), presentata dal Sindaco Aldo D’Achille. Ricordando che ogni anno in Pianura Padana ci sono 80.000 morti per inquinamento dell’aria, il primo cittadino ha raccontato che per ridare il sorriso a questa terra e migliorare le condizioni dei cittadini, dieci comuni veneti aderenti all’iniziativa hanno regalato alberi, da mettere a dimora in aree private. L’obiettivo è quello di aumentarli di un numero pari a quello dei cittadini residenti, anticipando a livello locale il recente appello “Un albero in più” di Comunità Laudato si’, Slow Food, Wwf e altri. Un’azione già avviata e replicabile facilmente grazie anche al basso impatto economico: gli alberi sono forestali e la cura dell’albero messo a dimora sarà garantita da chi ha ricevuto il dono. Con l’impiego sperimentale di alberi micorizzati a tartufi l’iniziativa ha assunto ulteriore originalità e importanza.
Tommaso Chiarella, referente dell’associazione comuni virtuosi Lombardia, ha parlato dell’iniziativa che prende il nome di “bosco del tempo”. Il primo esempio è stato realizzato lo scorso aprile a Colorno (PR), con alberi del bosco e alberi da frutta, in particolare frutta antica e da riscoprire. Un luogo didattico e d’incontro che ogni comune virtuoso dovrebbe avere, riconoscendone i benefici ambientali collegati soprattutto alla conservazione del territorio.
Alberi in difesa del suolo
L’importanza sanitaria e ambientali degli alberi è ben nota. A questa si aggiunge un importante ruolo nella conservazione del suolo.
Seppur sia viva l’attenzione a livello locale (sono tanti gli esempi di mobilitazione da parte di comitati e associazioni per problematiche collegate al patrimonio arboreo) manca ancora qualcosa. Non sempre infatti gli abbattimenti ritenuti inevitabili per ragioni di sicurezza sono ben valutati e, nel caso di intervento eseguito, non sempre sono adeguatamente compensati. In più nella progettazione sul territorio manca troppo spesso una concreta valutazione del patrimonio arboreo esistente, opportuna per garantirne la conservazione e magari la rivalutazione dello stesso.
E’ altresì difficile far comprendere ai cittadini che l’albero presente nel giardino di casa ha un importante valore pubblico ed è giusta la regolamentazione anche in quest’ambito per rafforzare gli obiettivi di mantenimento e aumento del numero degli alberi.
Un elemento chiave è quello del sostegno e della promozione di progetti di riforestazione, soprattutto in ambito urbano e nelle aree intercluse. Un obiettivo considerato nel recente DL Clima che, se portato a compimento, consentirà alle nostre città innanzitutto di fare qualcosa nei confronti di una evidente emergenza.
Nel valutare i 17 obiettivi dell’ Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile agenda delle Nazioni Unite, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS – ha sottolineato che sul goal 15 quello che sostiene “Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica” siamo in peggioramento. E’ l’obiettivo su cui abbiamo più difficoltà.
Aumentare il numero di alberi non ha, quindi, solo un valore simbolico. Riempire le aree intercluse, le fasce di rispetto autostradali e le aree abbandonate consente di migliorare nell’immediato la vivibilità e gli obiettivi di sostenibilità specificati sopra. Nel lungo periodo aiuta l’azione di contrasto al consumo di suolo perché la loro presenza mantiene l’area naturale. Futuri intenti di trasformazioni e urbanizzazione inoltre si troverebbero di fronte una difesa ancor più forte da parte dei cittadini.
Luca D’Achille @LucaDAchille