Numerosi cittadini sollecitano l’amministrazione comunale ad un reale stop al consumo di suolo.
A cura del “Manifesto per San Leonardo”.
Nel corso di questi anni abbiamo costantemente evidenziato come il nostro quartiere sia afflitto da molteplici problematiche: inquinamento ambientale, criminalità organizzata e non, riqualificazioni iniziate, ma ancora incomplete a distanza di più di un decennio, traffico veicolare di passaggio, pesante presenza di centri commerciali di grandi dimensioni ad interesse sovra-comunale, supermercati e non ultima quella della salute dei cittadini (insalubrità da inquinamento).
Con queste premesse ci saremmo aspettati una forte presa di posizione e di salvaguardia anche attraverso il nuovo PSC: il reale stop al consumo di suolo è una delle più urgenti necessità per la difesa dei beni comuni e della qualità di vita attuale e delle generazioni future.
Prendiamo positivamente atto della recente Delibera del Comune che recepisce gli indirizzi della Regione, ma dobbiamo evidenziare come nel nuovo PSC (http://www.comune.parma.it/PianoStrutturaleComunale.aspx), che conferma le gravi carenze ambientali del Quartiere San Leonardo/Cortile San Martino (carenza alberi, rumore, calore, traffico …), siano ancora presenti moltissime aree di trasformazione urbana, cioè nuove aree di edificazione, nonostante la tanto declamata intenzione di ridurre il consumo del suolo.
Nel corso della seduta del Consiglio Comunale tenutasi il 22/7/2019, in cui è stato approvato il nuovo PSC, abbiamo ascoltato esponenti della maggioranza al governo della città giudicare la delibera come “percorso virtuoso”, di passaggio “dall’espansione urbanistica alla riqualificazione urbana”, di retrocessione di aree edificabili a terreno agricolo, di creazione di … “polmoni verdi per garantire uno sviluppo armonico e sostenibile della nostra città”.
Abbiamo allora “ripercorso” il nostro quartiere e purtroppo abbiamo verificato che sono ancora tante le aree che in questo momento sono ancora verdi ma su cui compaiono cartelli “area edificabile”, e su quelle dove non ci sono cartelli incombe la pianificazione edilizia, magari con destinazione a nuovi supermercati oppure ad attività di ristorazione o magari centri commerciali? (vedi nostre foto e tavole PSC dal sito del Comune di Parma settore Pianificazione Territoriale).
Leggiamo sugli organi di informazione (Gazzetta di Parma 21/5/2019) che è stato tagliato il “60% delle previsioni di sviluppo urbanistico ereditate dal vecchio Piano Strutturale”, ma per quanto riguarda il Quartiere San Leonardo e Cortile San Martino (se si esclude una zona SPIP oltre l’Autostrada) non ci pare un PSC così futuristico ed ambientalistico: come detto, rimangono ampie previsioni di nuove aree edificabili in un quartiere che si può e si deve rigenerare senza consumo di suolo (riutilizzando tutte quelle aree già e non ancora oggetto di riqualificazione ma anche i diversi quartieri artigianali presenti che spesso presentano capannoni non utilizzati….). I recenti dati ISPRA sulla cementificazione del suolo parlano chiaro.
Da tempo viene promesso al quartiere un “patto per San Leonardo” in cui affrontare con un’attenzione multidisciplinare le problematicità del quartiere, ma analizzando il PSC ci sembra che sia stato predisposto un “Piatto per San Leonardo” al servizio della città.
Avevamo auspicato l’inizio di una vera rivoluzione ambientale che non si limitasse ad essere GREEN solo dirottando le auto dal centro alle periferie, verso i Centri Commerciali, facendo così diventare il nostro quartiere (richiamando l’area C di Milano) la nuova area CC (acronimo di Centri Commerciali).
Lo abbiamo più volte detto ma lo ripetiamo: è davvero IMPOSSIBILE progettare la città, i quartieri in modo SOSTENIBILE FIN DA OGGI, senza aspettare un DOMANI INDEFINITO quando molto sarà già costruito e l’ambiente distrutto?
Anche per questi motivi chiediamo una ASSEMBLEA PUBBLICA per comprendere il futuro che ci aspetta ed una MORATORIA IMMEDIATA con l’obiettivo di mantenere integre tutte le aree verdi urbane e periurbane rimaste affinché il SUOLO, bene comune limitato e non rinnovabile, sia salvaguardato e con esso tutte le funzioni che ci offre e che sono insostituibili (produzione di cibo, depurazione delle acque di falda, stoccaggio di carbonio, conservazione della biodiversità….), in coerenza anche con la MOZIONE SUL CLIMA approvata dal Consiglio Comunale in data 22/7/2019.
Parma capitale verde europea è ancora lontana…