E’ di poco prima di Natale il comunicato del Comitato a difesa del Parco del Campus Bassini che ritiene insensata la scelta di mettere in competizione due servizi pubblici essenziali: gli spazi per formazione e ricerca e un’area verde importante per l’ambiente e la salute.
Il progetto di realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano risale al 2013. A dicembre c’è stato l’inizio lavori con le prime operazioni di abbattimento (un disboscamento dell’area) e subito dopo, a seguito delle numerose proteste, è arrivata la sospensione dei lavori su intervento del Comune.
Ancor più grave, secondo il Comitato, è la decisione di distruggere uno dei due servizi sopra citati, quello offerto dall’area verde, “per realizzarlo altrove piuttosto che realizzare altrove quello la cui realizzazione ancora deve avviarsi”. Non è in discussione la necessità di nuovi spazi per la formazione, ribadiscono nel testo riconoscendo le necessità del Politecnico, “servizio pubblico di eccellenza”. Ma si ricorda la non meno importante funzione pubblica dell’area verde: spazio ormai raro in città di area mai edificata, dal considerevole valore ambientale perché fornisce servizi ecosistemici quali il drenaggio dell’acqua, consente di ricaricare la falda, aiuta a conservare la biodiversità e a mitigare gli impatti del cambiamento climatico.
Sono tante le realtà che si sono da subito attivate in difesa dell’area: cittadini, studenti, professori (che in 60 hanno sottoscritto una lettera-appello per salvare gli alberi) e alcuni esponenti politici. Con una petizione online sono già state raccolte quasi 8.000 firme.
L’area verde è molto utilizzata non solo dagli studenti ma anche dai residenti del quartiere perchè, come ricorda la petizione, il parco del Campus Bassini è uno dei pochi polmoni verdi presenti in quest’area di Città Studi.
Abbiamo chiesto al Comitato quali sono gli ultimi aggiornamenti dopo la sospensione dei lavori e quali saranno le prossime iniziative
“Il presidio sull’area di cantiere continuerà. Stiamo cercando di sensibilizzare le istituzioni che hanno siglato l’intesa Stato-Regione e che ha dato parere favorevole alla distruzione del parco. Abbiamo scritto una lettera aperta al Sindaco Sala, al Presidente della Regione Lombardia Fontana e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Confidiamo in una risposta”.
Il punto di forza del gruppo a difesa del parco e degli alberi è la varietà delle componenti che lo costituiscono. “L’unione di più soggetti è importante” ci dicono. “Se il Politecnico di Milano deciderà di riprendere i lavori quando l’Università è chiusa al pubblico ci troverà comunque ai nostri posti a presidiare il parco, un bene comune di tutto il quartiere universitario” promette infine il Comitato dalla sua pagina facebook .
Luca D’Achille@LucaDAchille