A cura di Gianfranco Damiani, Portavoce di ALTURS – alleanza per un turismo responsabile e sostenibile in Sardegna (costituita da Touring club Italiano, Italia Nostra, Slow food, Federparchi e AITR Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Un locomotore, per l’economia e la valorizzazione dei territori dell’interno, che parte dalla legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche. Legge che stravolge quanto, sul volano del passato, ancora oggi avviene, introducendo un modello funzionale basato su quattro principi fondamentali:
a) il turismo ferroviario è composto da viaggi effettuati su treni d’epoca affiancati dal turismo esperienziale sviluppato su Rail Bikes, velocipedi ferroviari mossi dalla propulsione muscolare dei turisti,
b) la visione strategica sul turismo ferroviario diviene competenza almeno degli Assessorati al Turismo e alla Cultura,
c) i territori possono ottenere l’affidamento commerciale di linee e tratte,
d) i treni d’epoca possono essere condotti da operatori civili ad hoc addestrati.
Parliamo di un futuro lontano?
No, parliamo già del 2020 dato che all’attenzione degli assessorati competenti sono arrivate, tra gennaio e luglio 2019, richieste di affidamento commerciale per l’86% dei binari oggi “percorribili” come le intere linee Mandas-Arbatax, Tempio-Palau e la tratta Isili-Laconi, e che alcuni territori, con finanziamenti deliberati dal Centro Regionale di Programmazione, si stanno attrezzando per delle esperienze di turismo esperienziale sui ferrocicli.
Il modello organizzativo rappresentato dalla legge 128 applicato sui 1200 km francesi ha creato 2,5 milioni di turisti l’anno, 800 posti di lavoro a tempo indeterminato e 3000 posti di lavoro a tempo parziale – potrebbe ripetersi con successo anche in Sardegna raggiungendo almeno tre importanti obiettivi: l’economia e la valorizzazione dei territori dell’interno, la responsabilizzazione congiunta degli operatori e delle istituzioni territoriali, l’educazione green degli operatori e degli abitanti che risiedono sui quattro corridoi ambientali creati attorno ai binari.
Cosa manca all’avvio di questo progetto?
Manca l’avvio di un tavolo inter assessoriale composto da Turismo e Cultura, e auspicabilmente allargato all’Ambiente e all’Agricoltura, che esamini le richieste di affidamento commerciale loro pervenute via PEC, manca una leggina regionale che disciplini l’applicazione della lg. 128/2017, mancano le occasioni di confronto tra Regione e Alturs che riassume tutte le competenze nazionali sul turismo ambientale, culturale ed enogastronomico.