A cura del Comitato per Campiglia.
Il 22 febbraio, tra le 16:00 e le 18:00, nell’ambito della manifestazione “Tourisma” finalizzata a far conoscere le potenzialità scientifiche, culturali ed economiche del paese, si è tenuto a Firenze l’incontro: “Parchi della val di Cornia. Gestione imprenditoriale dei beni culturali nei parchi e musei della Val di Cornia: tutela e ricerca archeologica per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio” (a cura di Parchi della Val di Cornia).
Come si vede siamo ormai al teatro delle beffe, infatti mentre da una parte si potenzia l’immagine strutturale della Società Parchi val di Cornia, dall’altra si va avanti a gonfie vele nello smantellamento della Società pubblica da parte dei suoi soci: i Comuni della Val di Cornia.
Piombino da anni ha scippato alla Parchi i proventi dai parcheggi pubblici impoverendo drammaticamente l’operatività della Società, azione indegna che la nuova amministrazione, almeno per ora, non sembra volere cancellare.
Ora si aggiunge alla lista dei demolitori il Comune di San Vincenzo che, al grido di “diamo un sacco di soldi ma Rimigliano è abbandonato”, pensa bene di fare come quelli che non vogliono pagare le tasse con la scusa che il loro denaro va anche ad altri.
Il Comitato per Campiglia ha denunciato da anni la mancanza di cura e promozione di Rimigliano, dove regna, in particolare in certi tratti, l’abbandono degli arredi, la demolizione di punti di servizio, la presenza di indicazioni prive di fondamento su percorsi sconnessi indicati come agibili per handicappati, la mancata realizzazione di percorsi protetti di accesso al mare che non intacchino il sistema dunale e il patrimonio naturalistico.
Quindi il Comitato è d’accordo nella denuncia che fa oggi l’attuale amministrazione ma che, di fatto, è la fotocopia di quelle che hanno ammesso tutto quanto viene oggi denunciato. Non solo in passato non si è mai aperto bocca ma si è dato il via a Lottizzazioni indecenti e a progetti edilizi, e stradali che sarebbero mal digeribili anche in periferie urbane.
Il Comitato condanna oggi le scelte del Comune di San Vincenzo come in passato quelle del Comune di Piombino perché finalizzate a demolire l’unica struttura precorritrice e avanzata di interesse culturale-turistico che esista in questo territorio.