Nel 2017 fece scalpore l’annuncio che i diretti discendenti di Rosolino Pilo, i quattro fratelli che hanno ereditato il celebre isolotto al largo di Capaci (Riserva per decreto della Regione Siciliana e gestita dalla Lipu dal 1998), diramarono ai quattro venti: l’Isola delle Femmine è in vendita. Prezzo? 3 milioni e mezzo di euro.
Nessuno, per ora, l’ha acquistata; ma gli appetiti sono tanti, perchè – si sa – gli affari sono affari. E quando un bene così prestigioso non viene immediatamente conteso a suon di euro, succede che il prezzo di vendita cali: oggi la cifra richiesta pare essere diminuita a “solo” 1 milione di euro. Una cifra più abbordabile che ha stimolato un gruppo di “femmine” a lanciare l’idea di acquistarla per sottrarla alla speculazione facilmente immaginabile attraverso una colletta sostenuta da tante donne attraverso una quota simbolica di dieci euro a donna e un’associazione di scopo che ha già un nome: le “Femminote“, come le donne marinaie che commerciavano nello Stretto di Messina, protagoniste del romanzo “Horcynus Orca” dello scrittore italiano Stefano D’Arrigo.
La loro idea, se riusciranno a concretizzarla (glielo auguriamo di cuore…) è di lasciare l’isola così com’è ora, senza alcun “ritocco”: riserva naturale è e deve rimanere.
Un gesto simbolico per ricordare e ricordarci che la nostra vita non ha bisogno di sfruttare (ancora) le risorse naturali…