Il GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane ricorrerà alla Corte Europea.
Il GUFI – Gruppo Unitario per le Foresta Italiane, letta la bozza del Decreto Semplificazioni, denuncia che la parte relativa alla V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) smonta di fatto la tutela ambientale e annuncia, se necessario, il ricorso alla Corte Europea. Il Governo si accinge a introdurre il silenzio-assenso per le procedure di Valutazione dell’Impatto Ambientale per i progetti di rilevanza tale da esservi sottoposti per legge, con la scusa di rendere più rapide le procedure. Facciamo presente che oggi diverse procedure di V.I.A. subiscono ritardi nell’espressione della compatibilità ambientale non per colpa della “burocrazia” o della presunta inerzia dei tecnici e dei Funzionari incaricati, ma perché i progetti presentati dai proponenti risultano spesso affetti da gravi carenze e i relativi S.I.A. (Studio d’Impatto Ambientale) che sono alla base delle valutazioni sono in parte o del tutto insufficienti, per cui si è costretti a chiedere, anche ripetutamente, integrazioni anche su aspetti sostanziali.
Queste sono le cause vere delle lungaggini.
Progetti ambientalmente compatibili e con studi d’Impatto adeguati possono essere invece normalmente approvati entro i 150 giorni dalla presentazione della domanda e possono protrarsi fino a 330 giorni in particolari condizioni.
Il silenzio-assenso, quindi, andrebbe a beneficio proprio dei proponenti di progetti carenti ed inadeguati, che sono i più lesivi dell’ambiente e che, grazie a questa norma, sfuggirebbero a qualsiasi controllo preventivo.
Sarebbe, ancora, uno scippo al diritto delle popolazioni di conoscere il progetto (che la procedura obbliga a pubblicizzare con una relazione non tecnica comprensibile al grande pubblico) e al diritto della cittadinanza di poter inoltrare ai valutatori osservazioni entro i primi 60 giorni dalla data della pubblicazione.
Lasciamo solo immaginare l’aumento esponenziale dei conflitti ambientali che si potrebbero innescare.
Ricordiamo infine che la V.I.A. è un obbligo che discende da direttive europee e quindi dalla nostra appartenenza all’Unione Europea: se il decreto dovesse diventare essere approvato il GUFI annuncia fin da ora ogni possibile azione di contrasto, ricorrendo alla Corte Europea e dando luogo a ogni possibile azione giudiziaria.