Nel 2017 la Regione Veneto ha approvato la prima legge per contrastare il Consumo di suolo. È una legge che arriva dopo altre Regioni, ma prima di una normativa nazionale. Legge controversa, contestata da chi vorrebbe continuare come prima, sottraendo all’agricoltura il suolo per poterci costruire e questo per un motivo molto semplice: il suolo agricolo costa meno. Contestata anche da chi ritiene che l’azione di questa legge sia inefficace a contrastare il fenomeno che vorrebbe combattere.
Sappiamo che non possono più essere ignorati gli effetti di questo consumo di suolo che ha raggiunto livelli tali da comportare danni ambientali e costi sociali da imporsi all’attenzione in Italia e nel mondo.
Pubblichiamo qui un’analisi dei problemi ambientali dovuti al consumo di suolo e dell’inefficacia della Legge Regionale (“un ossimoro”).
L’autore è Dante Schiavon, persona interessata alle tematiche ambientali, in particolare all’emergenza consumo di suolo. Fa parte del “Forum Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori“. Ha fatto parte del gruppo di lavoro tecnico-scientifico del “Forum Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” che ha redatto una proposta di legge per l’arresto del consumo di suolo.
Lo scritto di Schiavon si chiama “Ambientopoli veneta“, si tratta di un testo molto lungo e articolato, che verrà pubblicato in più puntate.
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrire. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.” Da Leonia di Italo Calvino (1).