di Toio de Savorgnani e Michele Boato.
Abbiamo cominciato ad occuparci di Cansiglio 35 anni fa e da allora non abbiamo mai smesso di essere presenti e vigili, di scrivere articoli, organizzare manifestazioni, marce, convegni, lanciando messaggi d’allarme ogniqualvolta si profilava un nuovo pericolo per l’integrità dell’Antica Foresta o del gruppo montuoso Col Nudo-Cavallo.
Quanti presidenti di regione abbiamo visto passare! Quanti assessori (all’ambiente, aree protette, agricoltura e foreste…) di quasi tutti i partiti. E quante proposte abbiamo fatte. Eppure, ancora oggi continuano ad etichettarci come “quelli contrari a tutto”…
All’inizio avevamo proposto la creazione di un Parco Regionale, poi di una Riserva Naturale Regionale, infine una Riserva della Biosfera-Unesco, ma per il Cansiglio non si è avverato nulla di questo. Per molto tempo, è stato inserito nel PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento) come uno dei Parchi Regionali da istituire. Ma nell’ultimo PTRC è sparita questa possibilità, eliminando così anche quelle norme transitorie di tutela (in attesa dell’arrivo del Parco o della Riserva) che sono state importanti per conservare l’area ed evitare le proposte più distruttive.
Per fortuna, nel frattempo, ci ha pensato l’Europa obbligando le regioni ad individuare i siti naturalistici importanti da tutelare ed il Cansiglio è diventato SIC (Sito di interesse comunitario) e ZPS (Zona di protezione speciale). Ma i siti di Rete Natura 2000 sarebbero dovuti diventare pienamente operativi solo con l’approvazione dei Piani di Gestione Ambientale e, su 67 siti individuati, è stata depositata in Regione Veneto una prima lista di 35 Piani di gestione, nel 2006, 14 anni fa. Da allora, non ne è stato approvato nemmeno uno. Senza un Piano di Gestione queste aree rimangono sospese, tutelate ma non troppo, perdendo consistenti contributi europei destinati a renderle completamente operative.
Noi continuiamo ad essere presenti, a svolgere la funzione di “cani da guardia”, come facciamo da anni. Se non si riesce ad ottenere l’Area Protetta tentiamo almeno di fermare le proposte più dannose. Abbiamo cominciato con le manifestazioni contro gli impianti di risalita e le piste di collegamento col deserto di Pian Cavallo, nel 1988 e non abbiamo mai smesso. Anche in questo difficile 2020 del Covid, domenica 9 novembre eravamo in Pian Cansiglio volutamente in pochi, meno di 150, distanziati e con mascherine, a ricordare che ci saremo sempre, anche nei momenti più difficili.
Per agire e ricordare che il Cansiglio non si vende né si svende per una manciata di voti locali. Proprio il tempo del Covid ci sta insegnando quanto siano importanti per la salute fisica e mentale delle persone le aree non sovraffollate o inquinate da industrie o dall’agricoltura chimica. É nostro compito di ambientalisti impedire che anche gli ultimi lembi di ambiente abbastanza conservato diventino il business economico del futuro. In questa prospettiva, opponendoci ad una speculazione sempre più agguerrita e fine a se’ stessa (andando avanti così ci autodistruggeremo) ci comportiamo da veri e propri Umanisti, nel senso che ci stiamo impegnando nel presente per tentare di dare un futuro all’Umanità.