Una nota ANSA riporta un’affermazione del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa in occasione della Giornata Mondiale del Suolo, che così conclude: «serve una legge sul consumo di suolo subito. In questi giorni, mentre stiamo definendo la strategia per il futuro del nostro Paese e dell’Europa per contrastare la crisi sanitaria e la crisi climatica, serve ora più che mai una Legge che fissi a livello nazionale le regole per contenere e ripristinare il consumo di suolo».
Sigmund Freud potrebbe dirci che questa frase del Ministro rientra in una tipica categoria considerata dalla psicoanalisi tra gli “atti mancati“, espressione dell’inconscio e lapsus calami.
Facciamo fatica, infatti, a comprendere quel termine “ripristinare il consumo di suolo“, poiché – almeno dal punto di vista sintattico – ci pare che intenda (Freudianamente?) riferirsi all’augurio di “rimettere il consumo di suolo nelle condizioni di prima“. Che nel nostro caso rischia di guardare a quando – pochi anni fa – il consumo di suolo nel nostro Paese viaggiava al ritmo di 8 metri quadrati al secondo contro i 2 attuali!
Ma, forse, Freud non va tirato in ballo e vogliamo credere che il Ministro intendesse rifarsi ai tempi in cui il suolo era rispettato e non sfruttato.
Resta, comunque, il verbo che precede quell’infausto “ripristinare il consumo di suolo“. Il verbo “contenere“.
Purtroppo non ancora il verbo “arrestare“.
Possiamo essere ottimisti, nonostante tutto?…
Alessandro Mortarino
Francesco Saverio Russo, NAPOLI.Purtroppo in questo momento di crisi in tutti i campi , ognuno parla senza cognizioni di causa ed ovviamente ognuno esprime idee strane e lontane dalla realtà. Basta osservare : la popolazione Italiana diminuisce e non occorrono altre costruzioni( nella zona vesuviana ci sono centinaia di appartamenti vuoti), non vi è manovalanza per lavorare la terra e scarichiamo gli immigrati in mare,molti terreni sono abbandonati in tutto il sud Italia e paghIamo il reddito di cittadinanza a giovani nulla facenti, etc.Purtroppo dai patri governi non ho visto fino ad oggiiniziative miranti a creare lavoro ed occupazione. Si bada a distribuire il frutto di chi lavora invogliando i disoccupati a lamentarsi per sussidi.IL SUOLO DEVE ESSERE MIGLIORATO ED UTILIZZATO PER CREARE RICCHEZZA E LAVORO, MIGLIORANDOLLO, NON DISTRUGGENDOLO.UN CARO SALUTO A TUTTI . NON MOLLIAMO.
Forse al nostro Ministro servirebbe un ripristino della memoria del programma elettorale che ha portato i suoi 5 stelle a sceglierlo come Ministro dell’Ambiente.A proposito di suolo violato,sottratto alle biodiversita’ e all’agricoltura,in Basilicata ,ad esempio, le trivellazioni delle multinazionali del petrolio non si fermano mai anzi si verificano sempre più incidenti con emissioni velenose nell’aria ed immissioni di reflui cancerogeni nel sottosuolo (ci sono anche le immissioni dolose per le quali l”ENI è sotto processo).Tutto questo nel totale silenzio nazionale! Ormai si parla solo di morti di covid e non più di quelli, molto più numerosi, di cancro per petrolio .Si chudono tutte le scuole di ogni ordine grado ma mai un solo pozzo petrolifero nonostante royalties sempre più misere.?Per non parlare poi dell’inutile cemento e delle devastanti pale eoliche che divorano paesaggio e campagne in una regione sempre più povera anche di acqua potabile e più spopolata. Di fronte a questo disastro anche i rappresentanti lucani dei 5 stelle ,parlamentari e sottogretari,dovrebbero ripristinarsi un minimo di memoria ,di coscienza e di coerenza.
Il testo è un tipico esempio di ipocrisia. Pensare che si possa arrestare il consumo del suolo con i presupposti odierni è ipocrisia. 7,5 miliardi di esseri umani su questa terra hanno bisogni essenziali giornalieri stratosferici. Il rimedio è teoricamente semplicissimo. “Ridurre il n. di esseri umani e stabilizzarlo permanentemente su ca. la metà che sarebbe già troppo! Come? Con una politica culturale! Tempi? 30/50 anni.
Voglio credere, anzi credo, che ripristinare il consumo di suolo voglia dire rimettere al centro la lotta al consumo di suolo.
Ma è certo che il mio è un atto di fede più che di speranza !