A cura di Fabio Manzella per Fridays For Future Liguria.
Negli ultimi mesi, così come negli ultimi anni, noi giovani abbiamo guardato allibiti il comportamento della giunta regionale Ligure nella gestione del territorio, nella NON programmazione e nello spreco di risorse pubbliche!
Di recente alcune dichiarazioni hanno allargato una ferita aperta e vorremmo chiarire alcuni punti sulla gestione dei parchi e soprattutto sul Parco Nazionale di Portofino.
Innanzitutto bisogna distinguere le aree protette dagli Enti parco. Questi ultimi sono istituzioni con personalità giuridica, hanno quindi un presidente, un direttore, un consiglio direttivo, un collegio revisore dei conti e una comunità del parco che comprende anche i sindaci di tutti i comuni coinvolti. Quando si parla di parchi, si parla di strutture pubbliche, che hanno lo specifico compito e obiettivo di creare valore, sia economico che sociale; non comunicare questo significa essere ignoranti o in mala fede.
Avere un Parco Nazionale NON significa essere sommersi dai vincoli edilizi, visto che le aree interessate dal futuro parco sono già ampiamente vincolate e un parco non modificherebbe sostanzialmente la situazione.
La caccia continuerà ad esistere e anzi sarà implementata la caccia di selezione che servirà, da un lato, ad affrontare la convivenza con gli ungulati, dall’altro a ristabilire un equilibrio biologico nei territori.
Avere un parco Nazionale, inoltre, significa fare l’interesse diretto dei cittadini escludendo alcune logiche di scambio e favoritismo politico che appassionano grandi e piccoli speculatori durante le campagne elettorali.
Avere un parco piccolo NON è la stessa cosa di averne uno grande, visto che le risorse stanziabili e le capacità attrattive sono direttamente proporzionali all’area che ricopre. Più è grande il parco più soldi attira!
Con grande stupore e vergogna, alcuni di questi argomenti sono utilizzati impropriamente da una certa politica per convincere le persone a ignorare la questione senza ovviamente mai approfondirla.
Fatte queste premesse arriviamo alla questione centrale, ovvero i vantaggi di avere un Ente Parco Nazionale. Grazie a questo si possono avere e utilizzare fondi che altrimenti non si potrebbero mai ottenere, avere programmi seri ed efficienti di sviluppo che siano sostenibili sul piano ambientale, economico e sociale, che portano soldi nel nostro territorio, che aiutano le imprese a nascere e crescere, che aiutano i piccoli comuni a sopravvivere e ad attuare la transizione in quelli più grandi. Abbiamo molti esempi concreti di come i parchi portino costantemente decine di milioni di euro nel territorio.
I parchi, al contrario della regione, creano valore, portano investimenti strategici e sviluppo realmente sostenibile.
Troviamo inconcepibile che in una regione per il 70% boschiva, non si punti proprio sui parchi per valorizzare e fare crescere il territorio!
Il comportamento politico di questa giunta regionale e di molti sindaci ci sta facendo soltanto perdere innumerevoli occasioni di crescita e tanti, tantissimi soldi. Senza i parchi non abbiamo la possibilità di sfruttare quell’enorme risorsa che è il nostro entroterra, non siamo in grado di valorizzare un’offerta turistica adeguata e non abbiamo la possibilità e capacità di spendere molti dei miliardi della Next Generation EU.
Da più di due anni ci siamo dovuti attrezzare da soli come forza sociale e politica, manifestando i grandi pericoli a cui è soggetto il nostro presente e soprattutto il nostro futuro. Al contrario di quello che pensano in molti, noi giovani non stiamo zitti, sono innumerevoli le azioni, le proteste e le proposte (sempre motivate), che portiamo davanti alle istituzioni e all’opinione pubblica, ma semplicemente non veniamo ascoltati.
Questo, anziché abbatterci, ci spinge a fare sempre di più. Non abbiamo intenzione di fermarci e, a dirla tutta, abbiamo appena iniziato!