A cura dell’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio Sud Est Milano.
L’abbazia di Chiaravalle, la Campagnetta di San Donato, il borgo di Civesio, cascina Sesto Gallo, il parco della Vettabbia e Viboldone con la sua rossa abbazia.
Cosa unisce queste realtà?
Se si passa dalla via Emilia o dall’autostrada si direbbe niente ma, basta cercare su Google Hearth nella zona Ovest di San Giuliano e San Donato Milanese, a qualche chilometro da Milano, per comprendere che proprio lì (intorno a Chiaravalle proseguendo per Borgo Bagnolo e attraversando la “Campagnetta”), oltre i capannoni e i palazzi, troviamo miracolosamente ancora dei terreni agricoli e lo spazio per percorrere nel verde residuo il “Cammino dei monaci“. Due abbazie, dei borghi, i campi e, a Sesto Gallo, (una cascina nota ai più per essere luogo degradato, ma in realtà con origini nel XIII secolo) i prati a marcita, l’antico e ingegnoso sistema di irrigazione ideato dai monaci Umiliati di Viboldone.
Dobbiamo proteggere questo verde, recuperare la storia, rendere fruibile il bel progetto del “Cammino dei monaci“, favorire un turismo lento e sostenibile a pochi chilometri dalla Città e nel Parco Agricolo Sud Milano con le sue rosse abbazie, silenziose presenze del Basso Milanese.
Anche l’Europa potrebbe sostenere e finanziare questi obbiettivi nel cuore del Parco Agricolo Sud Milano.
Invece, proprio nell’unico tratto verde alternativo all’arida zona industriale della frazione sangiulianese di Sesto Ulteriano, si vuole costruire una strada che impatterà notevolmente sulla percezione di questo paesaggio che culmina con il campanile dell’abbazia di Viboldone.
Il nuovo Piano di Governo del Territorio ripropone la realizzazione del collegamento viario tra il quartiere di Civesio e via Emilia attraverso il sottopasso ferroviario Borsellino già esistente a sud del nucleo cascinale di Sesto Gallo verso via Giovanni XXVIII.
Una previsione già contenuta nel PGT precedente che era però stata rimossa nel PGT adottato dal Consiglio Comunale ai primi del luglio scorso. Nella fase delle osservazioni, però, è stata presentata una richiesta di ripristino del collegamento, richiesta prontamente accolta dall’Amministrazione e dalla maggioranza.
In apparenza questa nuova arteria servirebbe a togliere dall’isolamento l’abitato di Civesio, ma in realtà comporterà:
- maggior consumo di suolo e rischio di sviluppo urbanistico in futuro;
- un prevedibile aumento di traffico nella stessa Civesio e su via Giovanni XXIII a Borgo Lombardo.
Il nuovo tracciato si configura infatti come una scorciatoia tra la via Emilia e la zona industriale di Sesto Ulteriano, con tutta la sua logistica e la bretella autostradale; - un danno paesaggistico ed ecologico con l’interruzione del corridoio verde tra la Campagnetta di San Donato Milanese e il nascente parco della Vettabbia. Inoltre, interromperebbe il tracciato denominato Cammino dei monaci, il più importante esperimento di recupero di memoria storica e valorizzazione del nostro territorio, un collegamento di mobilità dolce per promuovere la conoscenza e la fruibilità di aree che vedono la presenza di importanti testimonianze storico culturale: abbazie, cascine, borghi e terreni trasformati dai monaci che hanno dato inizio al grandioso sviluppo economico e civile di quest’area del Basso Milanese.
Una scelta controversa che sicuramente comporterà grandi problemi in futuro. Ma soprattutto una scelta per la quale è stato impossibile esprimere democraticamente un parere. La strada, infatti, non era compresa nel Piano nella sua prima stesura e il fatto che la modifica sia stata richiesta e accettata nella fase delle Osservazioni ha reso impossibile esprimere un parere.
Insomma, ci siamo trovati con la novità cotta e mangiata, nonostante il voto contrario delle opposizioni.
Un comportamento a dir poco scorretto, una scelta che definiamo miope e che inficia un percorso di confronto che avevamo sin qui apprezzato.