Da giorni teniamo sotto controllo il sito del MIBACT – scusate: del Ministero della Cultura – per raccogliere qualche segnalazione sugli eventi previsti in tutta Italia per la celebrazione di questo importante momento in cui, ogni anno, le luci dei riflettori si accendono sul tanto decantato (e poco tutelato) paesaggio del Bel Paese.
Chiunque si aspetterebbe di trovare nella home del sito un bello spazio in evidenza dedicato alla Giornata e al tema: nulla.
Magari tra i comunicati stampa ci sarà qualcosa: nulla.
Proviamo nella sezione Eventi. Sì, siamo fortunati. Ecco la notizia, anzi la notiziona perchè l’evento è addirittura classificato come un Grande evento!
La pagina si apre con una segnalazione: «Domenica 14 Marzo alle ore 11.00 in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio segui la prémiere sul canale YouTube e sulla pagina Facebook del Ministero della cultura. Proclamazione del progeto (proprio così, con un T sola che fa tanto cultura green) vincitore e delle menzioni speciali».
Ma è solo un incipit e ora si sprigiona tutta l’energia del Ministero per stimolare la fruizione di questa imperdibile ricorrenza: «Gli appuntamenti presenti in questa pagina sono pubblicati in tempo reale a cura degli Istituti Periferici del MiBACT. Poiché potrebbero sussistere variazioni dell’ultimo minuto, si consiglia sempre di contattare i recapiti indicati nelle relative schede di dettaglio». Segue elenco di tutti gli appuntamenti previsti, salvo variazioni dell’ultimo minuto.
Stop. Fine.
Quanto è noioso e faticoso sostenere il paesaggio italiano…
so per esperienza quanto è difficile difendere il paesaggio e come spesso a farlo ci si senta dei Don Chisciotte.. A parole tutti sono per il paesaggio ma quando poi si tratta di compiere un sacrificio economico di qualche tipo oppure di impedire a un gruppo potente di prendere decisioni fortemente lesive del paesaggio chi di dovere se ne dimentica sempre: la storia di quanto sta avvenendo sull’Asti -Cuneo è esemplare e non dico quanto sia difficile difendere il paesaggio nella città di Slow Food a Bra dove l’amministrazione ha appena fatto ricorso contro una sentenza del TAR che dava ragione a dei privati che volevano difendere un terreno agricolo in collina.