Il parco naturale della Sterpaia protegge un raro relitto di “foresta umida planiziale” sul mare, nell’Alta maremma Toscana. È un territorio sopravvissuto ai grandi processi di bonifica e alle trasformazioni urbanistiche che nel secolo scorso hanno modificato l’assetto del golfo tra Piombino e Follonica, in provincia di Livorno. Attualmente è un parco “riconquistato” alla speculazione immobiliare e al degrado ambientale.
Agli inizi degli anni ’70, infatti, nonostante che i 180 ettari della Sterpaia fossero vincolati da leggi nazionali e dichiarati
inedificabili dai piani urbanistici comunali, la zona fu oggetto di un gigantesco frazionamento in circa 2000 lotti sui quali, una volta ceduti a privati, furono realizzate altrettante costruzioni abusive. Successivamente il Comune di Piombino seppe dar vita ad una lunga e tenace azione amministrativa contro l’abusivismo edilizio che, in quasi 30 anni e nonostante i condoni edilizi del 1985 e del 1994, ha portato alla demolizione di tutte le costruzioni abusive e all’esproprio dell’intera foresta. Si è trattato di uno dei rari casi nel nostro Paese dove l’abusivismo diffuso è stato sconfitto e le aree recuperate all’uso pubblico. Un risultato sancito dallo stesso Consiglio di Stato che con una memorabile sentenza del 1993 riconosceva che il Comune di Piombino “ha condotto una lotta senza quartiere all’abusivismo”.
Dove potevano esserci strade, seconde case sul mare, recinzioni, arenili privatizzati, c’è oggi un parco con spiagge, dune, pinete e boschi, tutti pubblici e liberamente accessibili nel rispetto delle regole per la tutela ambientale. Il parco naturale della Sterpaia, gestito unitamente ad altre aree protette della Val di Cornia da una società pubblica formata appositamente tra i Comuni dell’area, rappresenta un avanzato modello di gestione pubblica dei beni ambientali e culturali, nonchè strumento di promozione di turismo sostenibile non invasivo, basato proprio sulla naturalità dei luoghi e sul libero accesso ai litorali.
La vicenda è descritta nel libro curato da Edoardo Zanchini “Dall’abusivismo al Parco. Storia del Bosco della Sterpaia a Piombino” (Milano, Franco Angeli, 2000). Quella storia esemplare è oggi messa a rischio dalle scelte urbanistiche dei Comuni di Piombino e Campiglia Marittima che, con una variante al Piano Strutturale Intercomunale dell’aprile 2021, hanno previsto la realizzazione nella foresta della Sterpaia di un villaggio turistico-ricettivo di 3.700 mq., con circa 100 posti letto più servizi balneari. Una scelta in netto contrasto con le finalità per cui quei terreni vennero espropriati, con il parco naturale realizzato e con le vigenti previsioni del Piano Paesaggistico della Regione Toscana che indirizza verso la tutela degli ecosistemi dunali, palustri, fluviali e forestali della costa dell’Alta Maremma, con esplicito riferimento proprio alla Sterpaia. Purtroppo non sembra che la stessa Regione abbia ancora fatto valere la prevalenza della pianificazione paesaggistica regionale su quella dei due Comuni, limitandosi per ora ad avallare la scelta rimandando al successivo Piano Operativo “un’analisi progettuale di dettaglio… nel rispetto del Piano Paesaggistico Regionale”.
Come abbiamo visto, però, il Piano Paesaggistico Regionale non prevede insediamenti turistici nella Sterpaia.
I sottoscrittori del presente appello esprimono forte preoccupazione per una nuova fase di consumo del territorio e di attacco al paesaggio che si va profilando a livello nazionale e che trova riscontro in previsioni locali, ma di elevato valore simbolico, come questa. Per evitare che la vicenda del parco della Sterpaia, simbolo del buon governo e della lotta contro l’abusivismo, venga svilita da una decisione improvvida e dannosa, si rivolgono al Ministero della Cultura e alla Regione Toscana affinché facciano prevalere gli interessi generali della tutela paesaggistica e agli stessi Comuni di Piombino e Campiglia M.ma affinché recedano dalla previsione di un dannoso insediamento turistico ricettivo nelle aree pubbliche del parco naturale della Sterpaia.
Primi firmatari:
Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, già direttore Scuola Normale Pisa
Anna Marson, urbanista – Università IUAV Venezia
Vezio De Lucia, urbanista
Giuliano Volpe, archeologo – Università di Bari
Rossano Pazzagli, storico – Università del Molise
Franco Cambi, archeologo – Università di Siena
Piero Bevilacqua, storico – Università di Roma La Sapienza
Marco Marchetti, forestale – Università del Molise
Ilaria Agostini – Urbanista, Università di Bologna
Claudio Greppi – geografo, Università di Siena
Per aderire scrivere a: appellosterpaia@gmail.com
Sottoscrivo, aderisco all’iniziativa. Salviamo il parco.
Certo
Ok
la ricchezza dell’Italia e’ solo nel paesaggio che non ha bisogno di poco o nessun investimneto, semplicemente mantenendolo cosi’.
Però serve una dura legge contro gli incendi e colpire i piromani con l’ergastolo perchè è un crimine contro l’umanità. Sono 50 anni che lo Stato non fa nulla in materia ed ora è gia’ tardi,
Aderisco all’appello.
Salviamo il Parco!!!
Sono d’accordo
D’accordo no al piano urbanistico della Sterpaia!
Conosco le meraviglie naturalistiche di quelle zone. Non ne possiamo più di orrori e devastazioni del territorio. Basta basta basta. Giù le mani dalle speculazioni.
Visto che deve rimanere parco protetto,e sono d accordo,e sono un che aveva il lotto regolermante pagato e registrato all ufficio del registro pagando 500mila lire più un milione per il condono ,e non ho presoi soldi dell’espropio,ok ma un minimo di manutenzione al parco facciamola altrimenti fra un po’ di anni rimarrà solo la spiaggia e non sapremo come andarci dalla Sterpaia,viva riva verde viva la sterpaia
Restano solamente le voci dei cittadini consapevoli dello scempio ambientale che si sta consumando, aderisco, ma con sempre meno fiducia nella possibilità di essere ascoltati.
Aderisco all’appello
Che bisogna proteggere questi splendidi luoghi pubblici ma altamente rappresentativi del paesaggio costiero italiano considerato come patrimonio di tutti. Questi luoghi da sempre minacciati dalla speculazione e dall’abusivivismo ora sono rimessi in questione da logiche di profitto e di “stupidità” ambientale. Non mi sembra che l’azione governativa vada nella direzione della salvaguardia. Liberi tutti significa soggiacere a logiche di sfruttamento liberistico che non possiamo condividere.
Sottoscrivo l’appello. Basta cemento.
Sottoscrivo l’appello.
Aderisco con piena convinzione all’appello.
La bonifica delle aree del Parco della Sterpaia è stata negli anni scorsi un raro esempio di come un intervento coraggioso e sapiente delle istituzioni abbia potuto restituire alla comunità e all’ uso pubblico collettivo il territorio del Parco, in armonia con la qualità dell’ambiente naturale e dei valori del paesaggio. Non va dimenticato che la riconquista delle aree della Sterpaia è stata tra gli elementi qualificanti che hanno motivato la “Menzione Speciale” attribuita alla candidatura italiana dal CoE, in quanto parte rilevante del “Sistema dei Parchi della Val di Cornia”, riconoscimento che l’ Italia ha conquistato nella prima edizione del “Premio del Paesaggio del Consiglio d ‘Europa”.Onoriamolo!
No alla speculazione, difendiamo il bene comune! Aderisco all’appello.
Antonio Esposito
Un piccola ma allo stesso tempo grande paradiso non solo x noi che l’abbiamo vissuta x oltre 20 anni ed è una grossa fetta del nostro cuore. Ma al giorno d’oggi parlando di ambiente e natura da salvaguardare ecco è da qui che dobbiamo cominciare, nel mantenere questi ambienti dove tutti possono rifugiarsi e respirare la natura con la sua flora e fauna. Questa si chiama civiltà!! E dio sa quanto ne abbiamo bisogno. È uno dei pochi luoghi dove non c’è cemento e tale deve rimanere.
Quello che penso io sicuramente è un’utopia, ma molto meglio un villaggio turistico nel parco della sterapia seguito da una bonifica di tutta l’area di insediamento industriale del litorale di Piombino.
Chi inizia è a metà dell’opera.
Il parco della Sterpaia deve rimanere tale ed accuratamente preservata da qualsiasi insediamento turistico. Solo così si preserva la natura. Io sono tra quelli che acquistai un lotto per 6 milioni ( atto notarile in regola) ed accettai di lsasciarlo solo perché tornasse ad essere un bene “naturale”. Ora il Comune di Piombino si rimaangia tutte le promesse? Squallido. Maria Carla Michelone.
No al piano urbanistico nella Sterpaia !!!
Deve rimanere verde pubblico e protetto contro ogni speculazione e cementificazione!!!
Non si può non aderire, mentre si parla di salvare la natura, non ci si vergogna di agire nel senso cobtrario….ignoranza o violenza del “potere”?
Aderisco all’appello.
Aderisco assolutamente e sottoscrivo l’iniziativa