Il 5 giugno 2021 ha preso avvio la prima causa contro lo Stato italiano per inazione climatica, in analogia con medesimi contenziosi legali promossi dalla società civile in oltre 40 paesi di tutto il mondo.
L’azione legale (di cui è primo ricorrente l’Associazione A Sud) è promossa nell’ambito della campagna di sensibilizzazione intitolata evocativamente “Giudizio Universale”, a voler sottolineare la portata globale della sfida climatica e l’urgenza di mettere in campo azioni di contrasto. E’ sostenuta da oltre 100 associazioni ed è appena all’inizio del suo percorso: adesso più che mai c’è bisogno del supporto attivo di tutte e tutti noi per ottenere nuovi sostenitori.
L’obiettivo è raggiungere le 50mila firme per indurre lo Stato a contrastare in maniera concreta l’emergenza climatica.
Per questo invitiamo a firmare on line questo importante appello: https://giudiziouniversale.eu/
Le richieste specifiche avanzate sono:
- dichiarare che lo Stato italiano è responsabile di inadempienza nel contrasto all’emergenza climatica;
- condannare lo Stato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 92% entro il 2030 rispetto ai livello 1990, applicando il principio di equità e il principio di responsabilità comuni ma differenziate (Fair Share), ossia tenendo conto delle responsabilità storiche dell’Italia nelle emissioni di gas serra e delle sue attuali capacità tecnologiche e finanziarie attuali.