A cura del Gruppo d’Intervento Giuridico odv.
Bella figura.
L’U.N.E.S.C.O., nel corso della 44^ Sessione della Commissione del Patrimonio Mondiale del 22 luglio 2021, ha adottato la decisione 44COM 7B.43 (qui la versione inglese http://whc.unesco.org/archive/2021/whc-21-44com-18-en.pdf, pag. 134-135; qui la versione francese http://whc.unesco.org/archive/2021/whc-21-44com-18-fr.pdf, pag. 142-143), dove viene pesantemente censurato l’avvenuto avvio dei lavori del progetto di parcheggio interrato nel centro storico di Bergamo (Parking Fara) in assenza di una preventiva valutazione sull’impatto dell’opera sul patrimonio storico-culturale.
< Further requests the State Party of Italy to comply with ICOMOS’ recommendations concerning the Fara parking project, and, in particular, to submit the Heritage Impact Assessment requested by ICOMOS in December 2019 as a matter of urgency and to develop a comprehensive plan for parking infrastructure and traffic control to reduce traffic and to reduce or ration car parking opportunities in the Upper City of Bergamo for non-residents in this part of the town >
< Demande en outre à l’Italie de suivre les recommandations de l’ICOMOS concernant le projet de parking de Fara et, en particulier, de transmettre urgemment l’évaluation d’impact sur le patrimoine demandée par l’ICOMOS en décembre 2019 et d’élaborer un plan détaillé pour l’infrastructure de stationnement et la régulation de la circulation afin de réduire la circulation et de réduire ou limiter les possibilités de stationnement dans la Ville haute de Bergame pour les personnes ne résidant pas dans cette partie de la ville >
Non sono state recepite le raccomandazioni dell’ICOMOS, l’organo tecnico dell’U.N.E.S.C.O. che in più occasioni ha richiamato il Comune di Bergamo al rispetto della disciplina di salvaguardia delle Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Stato de Terra – Stato de mar facenti parte dal 2017 del Patrimonio dell’Umanità.
Lo stato di conservazione del Sito sarà ridiscusso nella 46^ Sessione del 2023 con la probabile inclusione nella ‘List in danger‘, se non direttamente l‘espulsione, qualora il parcheggio fosse già ultimato senza l’avvenuta adozione dei necessari correttivi.
Nel mentre, con una nuova gara d’appalto della concessionaria Bergamo Parcheggi s.p.a., si cerca di porre in essere la ripresa dei lavori, come se nulla fosse.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), che sostiene la lunga e difficile battaglia di civiltà del Comitato NoParkingFara e del Comitato Bergamo Bene Comune, ricorda che anche la nuova versione del progetto di parcheggio interrato nel centro storico di Bergamo (Parking Fara) in assenza della preventiva e necessaria procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.).
Si deve ricordare anche che i lavori sono iniziati in assenza della preventiva e necessaria procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), obbligatoria per le caratteristiche del sito e per l’imponenza del progetto (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i., D.M. 30 marzo 2015), vista l’approvazione del progetto esecutivo di variante del parcheggio con deliberazioni Giunta comunale n. 266 dell’11 giugno 2015 e n. 137 del 10 ottobre 2016, in epoca successiva alla previsione delle ridotte soglie dimensionali.
Il grande parcheggio pubblico multipiano “Parco della Rocca – Ex Faunistico” (Parking Fara) prevede complessivamente 9 piani e 469 posti auto.
Con la delibera Giunta comunale Bergamo n. 34-21 del 4 febbraio 2021, é stato disposto “l’aggiornamento del progetto esecutivo … ad integrazione e/o modifica di quelli già approvati con le precedenti deliberazioni approvate dall’amministrazione comunale (DCC n° 137 del 10/10/2016; DGC n. 0352 del 01/08/2019)” in relazione a diversi elementi fondamentali, quali plinti di fondazione, rampe di accesso, elaborati di natura geologica e geotecnica.
Ancora una volta non è stata nemmeno avviata la procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A., nonostante la Regione Lombardia – D.G. Ambiente e Clima – Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali abbia in proposito formalmente comunicato al Comune (nota prot. n. T1.2018.0050988 del 30 ottobre 2018) che “per l’approvazione del progetto di variante del parcheggio in argomento avvenuta negli anni 2015-2016 occorreva che il proponente gli interventi richiedesse all’autorità competente VIA l’espletamento della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA, qualora la modifica progettuale da approvare:
avesse potuto avere notevoli ripercussioni negative sull’ambiente (caso 8t) di allegato IV alla parte II del d.lgs. 152/2006);
fosse direttamente assoggettata a causa del dimezzamento delle soglie dimensionali (da 500 a 250 posti auto) operata dall’esistenza di una delle fattispecie delle condizioni di sensibilità dell’area previste dal citato D.M. 30 marzo 2015, così come sopra richiamate”.
La Regione Lombardia aveva ammonito: “Qualora l’Autorità comunale competente in materia di VIA verificasse, anche a posteriori, la sussistenza di una delle condizioni di legge precitate è tenuta ad applicare i disposti di cui all’articolo 29, comma 3 e seguenti, del citato d.lgs. 152/2006”. Ovviamente nessun provvedimento, nonostante la palese violazione di legge.
Pesanti rilievi (segnalati nell’ottobre 2020 alla Procura regionale della Corte dei conti per la Lombardia), poi, da parte dell’Autorità nazionale Anticorruzione (A.N.A.C.) sulla complessiva vicenda tecnico-amministrativa del progetto del Parking Fara con la delibera n. 737 del 9 settembre 2020, che aveva concluso la precedente fase istruttoria (nota Ufficio Vigilanza Collaborativa e Vigilanze Speciali prot. n. 74074 del 23 settembre 2019).
Particolare sconcerto hanno destato le forti criticità riferibili agli aumenti dei costi conseguenti alla variante del 2016 e alla mancata escussione della penale per il ritardo nella consegna dell’opera.
Le dimensioni dell’opera e il pesante impatto ambientale e paesaggistico su Bergamo alta e le fortificazioni venete avrebbero richiesto senza dubbio maggiore buon senso e il pieno rispetto della legalità.
Infatti, l’intera area è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), rientra nel parco naturale regionale Colli di Bergamo e vede alcuni rilevanti beni storici tutelati con vincolo culturale (decreto legislativo m. 42/2004 e s.m.i.), il Complesso costituito da Rocca Veneta, Parco della Rimembranza, resti dell’ex “Casa della Marchesa” ed annesso piazzale, le Mura Veneziane, l’Ex Penitenziario, già Convento di San Francesco.
Le Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Stato de Terra – Stato de mar fanno parte dal 2017 del Patrimonio dell’Umanità sotto l’egida dell’U.N.E.S.C.O.
In merito la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo aveva avviato un’indagine i cui sviluppi non sono conosciuti.
Una buona parte dei bergamaschi, poi, non vede di buon occhio questo cantiere infinito, foriero di scempi ambientali e finanziari: si ricorda che in una sola ora (8 dicembre 2018) sono state raccolte ben 2300 adesioni di cittadini alla petizione per la richiesta di svolgimento della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A.
Sono stati sistematicamente interessati dal GrIG e dai Comitati NoParkingFara e Bergamo Bene Comune i Ministeri della Transizione Ecologica e della Cultura, la Regione Lombardia, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Brescia, il Comune di Bergamo, l’A.N.A.C., la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo.
Ora anche la pesante censura da parte dell’U.N.E.S.C.O.
Sarebbe ora che legalità, tutela ambientale e dei valori storico-culturali fossero finalmente rispettati.
E’ così difficile?