Petizione on line da sottoscrivere contro la nuova pista da bob di Cortina, la cementificazione, lo spreco di denaro pubblico.
In difesa delle Dolomiti e per un’olimpiade invernale 2026 realmente sostenibile.
Con il DL 121/2021, convertito nella Legge 156/2021 il 9 novembre scorso, il Governo ha finanziato e commissariato, su pressante richiesta della Regione Veneto, l’adeguamento della vecchia pista da bob olimpica Eugenio Monti di Cortina d’Ampezzo, dismessa e poi chiusa nel 2008. Con questo atto che riconosce all’opera un preminente interesse nazionale (?), il Governo rende di fatto vana ogni possibile valutazione negativa sul piano ambientale e paesaggistico.
Il costo dell’intervento, quantificato in 61 milioni di euro (oltre l’IVA) sarà finanziato da fondi della Regione con un contributo del Comune di Cortina e della Provincia di Belluno e da un finanziamento statale di 24 milioni e mezzo di euro. Uno grosso investimento per un’opera dedicata a pratiche sportive che in tutta Italia contano circa 34 praticanti tra bob, slittino e skeleton, maschile e femminile. Sarebbe come spendere quasi un milione di euro per ognuno di loro.
A questi vanno aggiunti i circa 400.000 euro all’anno per ripianare il deficit della gestione futura della pista.
Tutto denaro a carico dei contribuenti che potrebbe essere destinato a ben altri utili e risolutivi interventi a favore delle popolazioni della montagna.
Nel Comunicato Stampa del 29 ottobre 2021, la Regione Veneto, in contraddizione con la L.156/2021, non parla di adeguamento, ma di riqualificazione, demolizione e rifacimento della pista che avverrà senza aumento del consumo di suolo e permetterà di recuperare un’area centrale di Cortina oggi dismessa e abbandonata. Operazione impossibile in quanto il rifacimento sulla pista esistente, con il recupero degli spazi necessari a una pista moderna, sicura, ben attrezzata e accessibile ad atleti, tecnici, giornalisti e, a debita distanza ma a larga visuale, anche agli spettatori, richiederebbe la liberazione di un ampio intorno da qualsiasi presenza e manufatto. La foto 1 evidenzia infatti chiaramente come la vecchia pista risulti inglobata nell’espansione urbana di Cortina. Tutta la parte alta del tracciato si trova immersa in un ambito boschivo dove alberi d’alto fusto fiancheggiano strettamente il tracciato da entrambi i lati, in alcuni brevi tratti avvolgendolo addirittura a galleria, mentre dalla metà alla fine si ritrova preso in un contesto di diffusa urbanizzazione insediativa, tra abitazioni, viabilità, altri impianti sportivi che lo assediano, talora in totale contiguità. Ubicazione che tra l’altro non consente spazi di sicurezza e aree per ambulanze ed elisoccorso.
Rifare la pista nell’attuale sito (nuove strade di accesso alle zone di partenza ed arrivo, nuova finish area, nuovo ponte sul torrente Boite con relativi piazzali ed aree per le tribune e le strutture televisive ecc.) comporterebbe la distruzione di una grande fascia boschiva nella parte nord e di case, strade e attrezzature urbane nella parte sud, strettamente avvolta nell’espansione urbana dagli anni ’60 in poi.
L’alternativa a quest’opera altamente impattante che resterebbe in eredità al territorio di Cortina, potrebbe essere la pista olimpica di Igls in zona Innsbruck, a 168 km da Cortina. Una pista funzionante dove si tengono annualmente gare della Coppa del Mondo di bob. Questa sarebbe una scelta in linea con quanto dichiarato dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) che ha stabilito di “rendere i Giochi completamente sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale” raccomandando l’uso di strutture esistenti anche al di fuori della città ospitante.
Ve lo immaginate un ecomostro di cemento che si staglia nel paesaggio alle pendici delle Tofane e a ridosso del sito Dolomiti UNESCO Patrimonio dell’Umanità?
Link alle foto sullo stato attuale della pista
Le Associazioni
Italia Nostra
Peraltrestrade Dolomiti
Pro Natura – Federazione nazionale
Mountain Wilderness Italia
Comitato Civico di Cortina
CAI TAM Veneto – FVG
CAI – Regione del Veneto