Non soltanto eliski: la proposta di legge regionale in discussione predisposta dall’amministrazione regionale (“Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell’attività di volo in zone di montagna”) amplia di fatto in modo notevole l’utilizzo a scopo espressamente ludico/turistico di questo mezzo che andrebbe invece impiegato esclusivamente per soccorso, o appoggio ad attività lavorative in quota.
La proposta è già passata nelle commissioni competenti e attende ora la discussione in aula.
Molte sono le modifiche peggiorative rispetto alla normativa attualmente in vigore (LR 2/2009): viene rimosso il divieto nei giorni festivi, si alza il limite senza autorizzazioni da 800 a 1600 metri, si introduce l’elitaxi, ovvero l’uso dell’elicottero per raggiungere i rifugi e altre strutture in quota.
Particolarmente preoccupante la possibilità (ora vietata) di praticare eliski nelle aree protette, parchi naturali e siti della Rete Natura 2000 comunitaria, istituiti ai sensi della Direttiva “Habitat”, pur con l’espletamento della valutazione di incidenza (VINCA). Una situazione che rischia di sommergere di richieste le attuali strutture degli enti di gestione e del settore regionale competente, già ora sottodimensionate viste le carenze di organico. Non solo, ma le norme previste, in palese contrasto con le norme europee in materia di tutela della biodiversità, determinano per la Regione Piemonte possibili procedure di infrazione.
Le scriventi associazioni ritengono pratiche come eliski, elibike ed elitaxi inaccettabili sempre e dovunque, sia sotto il profilo etico che per il loro impatto ambientale. Per questa ragione avevano già presentato osservazioni negative due anni fa all’inizio dell’iter di approvazione della legge. Tali osservazioni sono ancor più valide oggi, alla luce dei cambiamenti climatici e ambientali che coinvolgono in particolare la montagna.
Ben altre modalità di fruizione turistica andrebbero incentivate, modalità in forte espansione che, al contrario, in tal modo rischiano di essere danneggiate. Così come sono danneggiati gli operatori economici che puntano su forme di turismo dolce.
Quanti vogliono sciare in modo poco faticoso hanno a loro disposizione in Piemonte centinaia di chilometri di piste attrezzate. Anche per questo è opportuno lasciare gli spazi liberi ad esclusiva disposizione dei molti che cercano nella montagna altre e più sostenibili esperienze.
La proposta di legge prossima ad approdare in consiglio regionale denota mancanza di consapevolezza e scarso senso di responsabilità. Ma denota anche scarsa conoscenza delle esigenze della montagna in generale. Un largo utilizzo turistico dell’elicottero configura infatti un marchio di bassa qualità ambientale non solo per le zone coinvolte, ma per l’intera regione. E il Piemonte non ha davvero bisogno di questo.
Toni Farina per le Associazioni:
Mountain Wilderness
Pro Natura Piemonte
WWF Oasi e Aree protette piemontesi OdV
SOS Gaia
LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli
CTAM LPV Commissione Tutela Ambiente Montano CAI Liguria Piemonte Valle d’Aosta
LAV Lega Anti Vivisezione
Italia Nostra, Consiglio Regionale del Piemonte
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta