Un altro rilevante “campo” fotovoltaico rischia di insediarsi nella provincia di Treviso e, per l’ennesima volta, i terreni individuati da un progetto privato non sono aree già impermeabilizzate e compromesse ma superfici agricole. Nessun riuso, dunque, ma la piena sottrazione di una risorsa: il suolo agricolo.
Il progetto presentato dall’azienda Sicet di Bolzano insiste su entrambi i lati della tangenziale Nord, tra via Bianchi e via Cavalleggeri, e per le sue dimensioni potrebbe risultare tra i più grandi impianti della provincia: 13.500 moduli fotovoltaici su quasi 90mila metri quadrati di superficie all’interno di un’area che si estende complessivamente su oltre 12 ettari.
I pannelli fotovoltaici sono pensati su strutture mobili, cioè guidate da un sistema in grado di orientarli perpendicolarmente ai raggi del sole nel corso dell’intera giornata.
La presentazione del progetto, avvenuta a fine novembre, ha innescato decise prese di posizioni critiche da parte del comitato moglianese del Forum Salviamo il Paesaggio, a cui sono seguite le contrarietà del Sindaco Davide Bortolato («Non è questa la giusta transizione ecologica») e di Coldiretti Treviso, che ha lapidariamente ricordato che «il terreno agricolo va usato per l’agricoltura, non per ricoprirlo con pannelli fotovoltaici».
«Non è possibile coprire tutto con pannelli, in una zona dove si può fare agricoltura e dove è possibile vivere di agricoltura» ha detto Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso, suggerendo per i nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinazioni meno impattanti, come i tetti di fabbricati rurali e capannoni vari.
Nel giugno scorso un parco fotovoltaico da 34mila metri quadrati nella vicina Casier aveva già ottenuto l’autorizzazione a procedere. Ora la presa di posizione del mondo ambientalista e delle rappresentanze agricole ci auguriamo dia al Sindaco forza sufficiente per evitare un nuovo e inutile sterminio di campi agricoli…
Ricordiamo che il Veneto è la seconda regione d’Italia per consumo di suolo, con 217.744 ettari sottratti alla campagna nel corso del 2020.
La normativa della Regione Veneto (in via di tardiva revisione) sembra permettere interpretazioni attuative su tutte quelle superfici agricole non protette da specifiche leggi o regolamenti.