Calendasco è un comune con poco meno di 2.500 abitanti, in provincia di Piacenza, che fa parte dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.
Negli ultimi mesi il Comune si è distinto per una serie di scelte politiche che hanno privilegiato la tutela del territorio rispetto all’autorizzazione a edificare ex novo.
Al centro della questione, in particolare, un nuovo insediamento logistico tra il sottopassaggio autostradale di Malpaga e il cavalcavia delle Torri, su un’area di 234mila metri quadrati, e qualche nuovo capannone industriale nei campi da Casa Rossa al cavalcavia di Castellazzo, su un’area di 60 mila metri. In totale quasi 300mila metri quadrati di terreni che verranno salvati dall’avanzare di nuovo cemento e asfalto per mantenersi in forma di verde fruibile. Progetti “ereditati” dalla precedente amministrazione.
Il sindaco Filippo Zangrandi ha motivato la (non facile) scelta politica della sua amministrazione ribadendo la necessità di «mettere al primo posto la qualità della vita e la sostenibilità ambientale. È quello che anche la nuova Legge urbanistica della Regione ci chiede di fare. E’ la visione che abbiamo per il futuro. Il territorio vale più di qualsiasi somma, anche degli oneri di urbanizzazione che sarebbero entrati nella casse del Comune».
Non pochi denari e, per giunta, “pesanti” per un piccolo Comune: 1.100.000 euro sotto forma di oneri di urbanizzazione, oltre all’Imu negli anni.
Legambiente ha commentato così la vicenda: «sembra inarrestabile l’avanzata degli insediamenti logistici in regione, a cui i sindaci spalancano normalmente le braccia andando addirittura a prevedere varianti agli strumenti urbanistici fatte su misura per le richieste private. In questo caso la dinamica è stata quella contraria: in fase di valutazione dei residui della vecchia pianificazione il Comune ha valutato che non ci fossero gli estremi per validare due aree già previste, prevedendone la decadenza anche in presenza di una richiesta di privati interessati a trasformarle. Una scelta particolarmente coraggiosa e anomala in un territorio provinciale, quello di Piacenza, che guida le classifiche ISPRA sul consumo di suolo e dove la logistica sta assaltando la campagna in numerosi comuni».
Come era prevedibile uno dei proprietari dei terreni interessati ha presentato ricorso al TAR per annullare il provvedimento. Il sindaco e la sua amministrazione restano fermi sulle decisioni assunte e il loro messaggio ci auguriamo possa risuonare forte in ogni Comune per fare della scelta contro il consumo di suolo il vero “cartello” di un futuro socialmente e ambientalmente “sano”…
Bravi cittadini di Calendasco, bravo sindaco Zangrandi. Ce ne fossero tanti, tantissimi come voi