A cura dell’Associazione Il Bersaglio.
Così avrebbero commentato i nostri vecchi e il detto rappresenta fedelmente la triste realtà. Inutile girarci intorno, ci vengano almeno risparmiate altre fantasiose “ricostruzioni” del crollo del 15 scorso in Collazzi.
Infiltrazioni d’acqua? Mai viste, poi tali da provocare l’accaduto e dopo mesi di acuta siccità ? Innocua pulizia anti-ungulati, con un grosso escavatore? Chi non ha visto dal vivo prima, guardi ora le foto dello scasso: si distinguono i graffi bianchi prodotti dai denti della pala meccanica sulle pietre scure delle mura, così come ci si è ben spinti alla loro base.
Errore dell’operatore, che si guadagnava lo stipendio – lì, da solo – senza sapere che rischiava la pelle, eseguendo ciò che (si deve pur supporre) gli era stato richiesto?
Cose imprevedibili, insomma.
Ma sono anni che – oltre a riuscire a bloccare folli sventramenti del colle e delle sue pendici più prossime per i famosi multipiani, voragini oltre tutto milionarie – segnaliamo al Comune, e vengono segnalate da altri, le cattive condizioni del nostro centro storico ed immediate adiacenze e quindi la necessità di procedere (oltre nell’occasione a doverosi accertamenti archeologici) sia ad una verifica dello stato del suo sottosuolo, considerati i non pochi crolli – con vittime – che vi si sono registrati in passato; sia l’urgenza di intervenire su situazioni particolari di evidente criticità, grandi e piccole: lo stato del complesso di San Francesco con la sottostante Via degli Archi, le mura di Collazzi (appunto), quelle sovrastanti le Fontacce…
Lo stato preoccupante del selciato cittadino e dei nostri vicoli, così come l’abbandono delle opere di regimentazione delle acque tutto intorno al centro urbano, scomparse; conventi semiabbandonati, bisognosi di attenzione (ed utili per dare ospitalità…). L’elenco per la Città sarebbe lungo, nelle Frazioni e sul territorio la situazione in generale non è migliore; per questo come per altro.
E che dire dello stanziamento di ben 2,4 milioni di euro previsto per la sistemazione proprio del parcheggio di Collazzi, molto attesa “da cittadini e turisti” (non dal Consorzio del Vino Nobile, insediato in Fortezza, e da altri interessati agli eventi via via organizzati lassù): decisamente una bella cifra, con lo sterro principale e la pubblica illuminazione ormai già più che a buon punto.
E comunque uno stanziamento presuppone un progetto ed un preventivo, almeno di massima: coperti da Segreto di Stato? Il cittadino deve andare a frugare nelle Delibere o chissà dove per essere informato su certe cose?
Ci siamo sempre sforzati di essere collaborativi, segnalare cose ed avanzare idee: niente, non si risponde neppure alle lettere (neanche alle PEC). Si aprono cantieri – o si lasciano chiusi – senza informare i cittadini di cosa si intenda fare, come e perché; soprattutto, nell’ambito di quale visione complessiva per la città, il suo territorio ed il nostro futuro.
Ci si sveglia ribattezzati da “Perla del ‘500” a “Città del Vino”; si assiste alla perenne caccia di “medagliette”, designazioni d’ogni tipo, con – dietro – il nulla. E intanto – solo per ricordarne un’altra – il sito a noi prossimo per la collocazione del Deposito Unico Nazionale delle Scorie Radioattive NON è stato tolto, ad una prima scrematura, dalla lista dei papabili: ma qualcuno – a parte noi – qui se ne è più occupato? Fiducia illimitata nello “stellone”, come per l’eterna resistenza delle mura?
Siamo francamente stufi di questo modo di fare: autoreferenziale, a dir poco distratto su tutto ciò che non è vino e la realizzazione di eventi più o meno modaioli; dando la sensazione di un’Amministrazione eterodiretta, sorda a qualsiasi richiamo alla ragionevolezza. Che i fatti dimostrano invece necessaria.
Un’associazione non si occupa di “partitica”, né Il Bersaglio intende farlo: siamo cittadini e portiamo avanti – a prescindere dalle personali etichette – ciò che è scritto nello Statuto che ci siamo dati. Chi di dovere se ne faccia una ragione.
Il 20 marzo l’Associazione Il Bersaglio ha presentato un esposto – contro ignoti – alla Procura della Repubblica di Siena per disastro (crollo) colposo, chiedendo il sequestro dell’area. Questo consentirà tutte le verifiche del caso sulle cause ed un attento monitoraggio sulle opere anche urgenti da eseguire.