A cura dell’Ing. Francesco Cancellieri, Responsabile Nazionale Aree Protette ed Ecoregioni SIGEA-APS.
In Italia i primi Parchi furono creati nel 1922: il Gran Paradiso e il Parco d’Abruzzo, divenuto poi Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e quindi questa celebrazione ha una importanza particolare.
Sono giorni intensi dedicati alla Biodiversità! Per noi una delle proposte più interessanti in questi giorni è la nascita della Carta per l’educazione alla biodiversità, fortemente voluta dalla Presidenza della Repubblica e sostenuta dal Ministero della Transizione Ecologica e dal Ministero dell’Istruzione che, con l’occasione, invita tutte le scuole a dedicare momenti di approfondimento sui temi legati alla tutela ambientale e alla biodiversità!
Anche a livello locale come in Sicilia con la pubblicazione della Legge 12 maggio 2022, n. 12 e con il “Riconoscimento e promozione della Dieta mediterranea” un passo decisivo per la valorizzazione dello Stile di Vita Mediterraneo!
La 15a Conferenza delle parti (COP15) della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione (UNCCD), si è conclusa il 20 maggio 2022 ad Abidjan con un impegno globale a rafforzare la resilienza alla siccità e investire nel ripristino della terra per la prosperità futura.
La COP15 dell’UNCCD ha adottato 38 decisioni, tra cui in materia di possesso, migrazione e genere, che sottolineano il ruolo del suolo nell’affrontare molteplici crisi.
I leader globali che rappresentano le Nazioni Unite hanno deciso di istituire un gruppo di lavoro intergovernativo sulla siccità per il periodo 2022-2024 per esaminare le possibili opzioni, compresi gli strumenti politici globali e i quadri politici regionali, per sostenere il passaggio dalla gestione reattiva alla siccità a quella proattiva.
“Incontrarsi sullo sfondo di molteplici sfide globali, tra cui la peggiore siccità degli ultimi 40 anni nell’Africa orientale, nonché le crisi alimentari ed economiche alimentate dalla pandemia e dai conflitti di COVID-19 in corso, i paesi hanno inviato un appello congiunto sulla importanza di suolo sano e produttivo per assicurare a tutti la prosperità futura”.
Lo ha affermato in una nota Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo dell’UNCCD.
La priorità è la protezione di ciò che esiste . Uno dei pochi obiettivi che sono stati raggiunti a livello Globale dopo gli accordi di Parigi è che in tutto il mondo il 17% del territorio sono aree protette. In Europa la media è al 20%, mentre in Italia siamo più o meno su questo livello. Ora invece c’è bisogno di arrivare al 30% ma è necessario creare corridoi ecologici tra le aree protette. Tutto questo anche perché aumentare la superficie protetta facilita l’adattamento ai cambiamenti climatici. Quindi il primo obiettivo, come detto, è la protezione di ciò che esiste, mentre il secondo è il restauro degli ambienti che sono al di fuori delle aree protette. E c’è tanto potenziale per ripristinare la biodiversità: utilizzando meno pesticidi, aumentando la superficie biologica, aumentando del livello di naturalità di ogni singola azienda che opera nel territorio.
E’ scontato il ruolo strategico delle Aree Protette per la mitigazione della crisi climatica ma è necessario un approccio globale anche creando infrastrutture verdi nelle aree periurbane, con la creazione di aree naturali dentro o all’esterno delle città.
E adesso un richiamo per concludere alla necessità di istituzione di nuove aree protette e raggiungere il target del 30% di territorio e di mare protetto entro il 2030 come propone l’UE. Per il nostro Paese significa triplicare la percentuale di aree terrestri protette (attualmente siamo all’11%) e sestuplicare gli ambienti marino-costieri attualmente protetti (appena il 5% di mare e coste tutelate) ma senza dimenticare l’eclatante caso tutto siciliano della Riserva “Desaparecida” del Bosco di Santo Pietro che dopo appena cinque anni di vita autonoma, nel novembre del 2006, è stata re-inghiottita, nel ventre molle della burocrazia a causa di una mancata pubblicazione del decreto istitutivo non sappiamo bene in quale sperduto albo pubblico, ritornando così nel limbo delle riserve ancora da istituire. Una banalità, un semplice errore materiale che si poteva e si doveva correggere nel giro di qualche settimana ed invece, a distanza di 16 lunghi anni, il blocco persiste, più solido del granito! Le cause? ove non sussistano interessi diversi e meno confessabili si potrebbero senz’altro citare la lentezza, l’inefficienza, l’insensibilità e lo scarso interesse dell’intero apparato politico amministrativo ai diversi livelli.
Evidentemente la gloria e la storia da sole non bastano a restituire la dignità di territorio attivamente protetto a questo fragile relitto di ecosistema, ultimo lembo delle antiche foreste autoctone di tutta la Sicilia Sud Orientale o, meglio, di tutto il Val di Noto.
Nella foto (di Franco Blandi) Lago Maulazzo nel Parco Regionale dei Monti Nebrodi. Il lago Maulazzo é un bacino artificiale di circa 5 ettari, situato nel Parco dei Nebrodi, alle pendici del Monte Soro. Ricade nel Comune di Alcara Li Fusi (cittá metropolitana di Messina, Sicilia).