A cura del Gruppo d’Intervento Giuridico.
Il complesso dell’ex Opera Buon Pastore sorge fra Corso Principe Eugenio e Via Moris, nel centro di Torino.
Realizzato a partire dalla metà dell’800, ha ospitato un Convitto per orfani e un Riformatorio fino alla chiusura nel 1977, quando risulta esser stato ceduto al Comune di Torino con il vincolo dell’utilizzo perpetuo a fini sociali.
Nel corso degli anni il giardino del complesso sta vivendo un vero e proprio processo di rinaturalizzazione, è ormai diventato un bosco urbano, con una nutrita avifauna selvatica nidificante.
Un’autentica manna dal cielo in questi tempi di inquinamento cittadino e di cambiamenti climatici.
Eppure il Comune di Torino l’ha messo all’asta, ha concesso il diritto di superficie novantanovennale alla società immobiliare Cogefa s.p.a. e sta per concedere un cambiamento di destinazione d’uso da “servizi pubblici” a “terziario” nell’ambito del vigente piano regolatore generale (P.R.G.C.) per trasformare, con un permesso di costruire in deroga, il complesso in un centro direzionale, commerciale e residenziale con parcheggio interrato.
La deliberazione Giunta comunale n. 17418 del 21 giugno 2022 ha proposto al Consiglio comunale una rapida approvazione del progetto. Poche le voci contrarie.
Ma l’intero complesso riveste la qualifica di bene culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e non può esser modificato in assenza di puntuale autorizzazione.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inoltrato una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti, chiedendo al Ministero della Cultura e alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Torino di adottare i necessari provvedimenti per la salvaguardia del bene culturale, di cui è parte caratteristica anche il giardino – bosco urbano.
Un sussulto di buon senso per salvare uno dei pochi polmoni verdi all’interno dell’area urbana torinese sarebbe molto gradito dalla cittadinanza.