A cura del Comitato Salviamo il Paesaggio di Mogliano Veneto e del Comitato a difesa delle ex cave di Marocco.
Di sicuro bisogna far presto con le rinnovabili, il pianeta non può attendere oltre, ma la fretta non può essere cattiva consigliera.
A Mogliano Veneto in provincia di Treviso, i pannelli fotovoltaici sono diventati da più di un anno un cruccio e non solo una risorsa, per cittadini e amministrazione comunale, da quando cioè si sta provando a collocarli a terra, in campagna, su vaste estensioni con la scusa che è la più semplice e redditizia delle soluzioni in quanto garantisce la sopravvivenza del suolo, un reddito sicuro all’agricoltore e non disturba (più di tanto) il paesaggio.
L’Amministrazione comunale, supportata da un comitato di cittadini e dai nostri rappresentanti di Salviamo il Paesaggio in loco, ha fatto opposizione al primo impianto di 13.500 pannelli su 9 ettari di campagna a ridosso dell’abitato facendo riferimento alla recente Legge Regionale in materia; la SICET, società impiantistica di Bolzano, facendo riferimento alla medesima legge, ritiene di aver ragione e fra non molto si vedrà quale sarà l’esito.
Amministrazione comunale e proponenti un nuovo impianto a ridosso dell’autostrada su una superficie di 3 ettari sembrano invece concordare sulla fattibilità visto che la Legge Regionale permette tali impianti entro 300 metri dall’infrastruttura viaria e sul sedime di cave senili abbandonate.
Il nostro comitato locale però fa notare in un suo comunicato che quel terreno è ancora coltivato, mentre la Legge prevede che si può intervenire solo su terreni in cui non si coltivi da almeno 5 anni.
In questo caso temiamo prevarrà la distanza dall’autostrada e il dato che prima vi insisteva una cava.
Da ultimo ancora la SICET propone un impianto definito Agrivoltaico su ben 24 ettari, in parte anche su un comune limitrofo; le due amministrazioni comunali, almeno a detta della stampa, avrebbero forti perplessità. A fine mese il progetto verrà proposto alla cittadinanza dalla società bolzanina.
Corriamo il rischio come Salviamo il Paesaggio di passare per quelli che dicono NO alle rinnovabili, invece noi le vogliamo, ma nei posti giusti e tenendo conto del parere ISPRA che valuta i pannelli fissati a terra come CONSUMO DI SUOLO, mentre sull’Agrivoltaico la valutazione andrà fatta su ogni singolo progetto. La risorsa PAESAGGIO non può essere sempre non considerata con la scusa dell’urgenza e delle priorità.
Per fortuna l’ipotesi, da noi sempre promossa, di cominciare a dotare nel nostro Comune tutte le aree dei pubblici parcheggi e di quelli dei centri commerciali col fotovoltaico (garantendo l’ombreggiamento e la fornitura di energia al contempo) sembra si stia facendo strada.
Ci daremo da fare per far che tutti si capisca che agire sul suolo già consumato è la strada giusta.