di Maria Cariota
“A Milano nel 2021 sono stati 19 gli ettari tolti per sempre al verde, un incremento di otto volte da un anno all’altro. L’incidenza di aree verdi, pari al 40,33 per cento, la colloca agli ultimi posti nella classifica dei capoluoghi. Nel 2022 il suolo cementificato nella Città metropolitana è aumentato di 75 ettari.” Per contrastare il consumo di suolo che continua a divorare territorio, il 24 marzo scorso trenta realtà milanesi, tra comitati e associazioni, hanno consegnato al sindaco Giuseppe Sala e fatto protocollare un Appello per fermare un fenomeno ormai divenuto insostenibile.
L’appello chiede al Sindaco e alla Giunta di Milano di “azzerare immediatamente il consumo di suolo intervenendo per edificazione solamente in aree già cementificate senza intaccare il suolo vergine all’interno delle stesse aree”. Inoltre chiede a Sala di “convocare il Consiglio metropolitano per indirizzare tale richiesta a tutti i 133 comuni facenti parte della Città metropolitana”.
Nel testo dell’appello viene ricordato che “Milano è al primo posto nella classifica delle città lombarde con la peggior qualità dell’aria, l’area Padana è una delle zone in cui si registra il maggior tasso di morti premature per Pm2,5. Si stima che ogni anno a Milano ci siano circa 1500 le persone che perdono la vita per l’esposizione a concentrazioni di biossido di azoto oltre la soglia indicata dall’OMS”.
Il 19 giugno un analogo appello è stato consegnato in Regione Lombardia, diretto al Presidente Fontana, alla sua Giunta e a tutti i consiglieri regionali; chiede di modificare la legge regionale per il governo del territorio e di inserire la norma per azzerare immediatamente il consumo di suolo. È stato firmato già da una settantina di associazioni e comitati. Anche a livello regionale i dati sono impressionanti: nel 2020 la Lombardia è stata la regione che ha registrato il più alto consumo di suolo con 750 ettari in più rispetto al 2019 e nel 2022 ne ha consumati irrimediabilmente 883.
Gli appelli saranno ricorrenti
Patrizia Bedori (promotrice dell’iniziativa “Facciamo l’appello”, insieme ai comitati Forestami e poi Dimenticami? e Referendum X San Siro Un bene Comune), nel convegno sul consumo di suolo organizzato dalla Rete dei comitati il 24 maggio scorso presso l’Università di Milano, ha annunciato che, vista la mancata risposta da parte del sindaco, l’appello verrà consegnato a Sala periodicamente. E lo stesso si farà con la Regione.
“Facciamo l’Appello” fungerà da memorandum permanente agli amministratori comunali e regionali su un provvedimento ritenuto irrimandabile da tanta parte della società civile: fermare il consumo di suolo.
Il legame tra l’erosione del suolo e i cambiamenti climatici è forte: terreni privi di vegetazione non hanno più la possibilità di fissare l’anidride carbonica, produrre cibo e assorbire l’acqua, favorendo fenomeni estremi come le alluvioni. Gli ambienti con vegetazione sono in grado di mitigare la temperatura estiva urbana abbassandola fino a 4 gradi in meno.
La raccolta delle firme agli appelli a Sala e Fontana è aperta adAssociazioni, comitati, gruppi informali di cittadinanza attiva ed cittadine/i. Per aderire è possibile scrivere a facciamolappello@gmail.com.
Nel 2019 si è formata la Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano
Tra i firmatari degli appelli c’è anche la Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano, che si è formata alla fine del 2019, unione spontanea di gruppi attivi preoccupati per lo sconsiderato consumo di suolo, la distruzione di aree di verde profondo, l’abbattimento di alberi secolari, progetti di demolizione di strutture architettoniche di pregio simboliche come lo stadio San Siro Meazza, di spazi pubblici e di socialità.
Il Manifesto della Rete evidenzia che “Le scelte delle amministrazioni che si sono susseguite alla guida di Milano sono state troppo spesso subordinate agli interessi economici delle cordate finanziarie-immobiliari, abdicando al compito di attuare il bene della collettività. Si è dimostrata scarsa sensibilità verso i temi ambientali, con decisioni calate dall’alto sui cittadini che restano spettatori impotenti della trasformazione di Milano in una supercity gentrificata e succube degli interessi privati.”
Un Dossier work in progress per svelare la realtà che sta dietro il greenwashing dell’amministrazione
La Rete ha realizzato anche un Dossier che, oltre a contributi di esperti, raccoglie le schede redatte dai comitati; è un documento aperto, continuamente work in progress, volto a registrare ciò che sta accadendo al territorio. Tra i casi inseriti: il Parco Bassini, eliminato nel 2020 per costruire il dipartimento di chimica del Politecnico eliminando 6.600 mq di verde profondo e abbattendo 60 alberi adulti; le Olimpiadi Milano Cortina 2026, grazie alle quali sorgeranno, nel quartiere Santa Giulia, Palazzo Italia, il polo logistico Esselunga, 400.000 mq di edilizia residenziale e lo svincolo tangenziale est; il nuovo stadio San Siro, che comporterebbe l’abbattimento dello storico stadio Meazza ed eliminerebbe cinque ettari di parco dei Capitani e i 17 de La Maura, consentendo alle società di Milan e Inter di ripianare i bilanci edificando immobili commerciali per sostenere i costi di costruzione del nuovo stadio di proprietà; piazzale Baiamonti, dove vorrebbero costruire il Museo Resistenza sottraendo 103.000 mq di spazio pubblico, abbattendo decine di alberi e un glicine centenario; l’ex area Expo di Rho, in cui, invece del parco pubblico che era stato promesso, sorgeranno un ospedale, parcheggi, strutture universitarie, grattacieli, alberghi e residenze per 480.000 mq; la cessione dei sette ex scali ferroviari, dove si realizzerà una enorme trasformazione edificatoria su un’area di 1 milione di mq.
Attraverso il Dossier si cerca di svelare la realtà mascherata dalla comunicazione dell’amministrazione, che invece rappresenta una città “green, vivibile e resiliente”, attraverso progetti che “rigenerano” e “riqualificano”, termini accattivanti dietro cui si nasconde una politica di massiccio consumo di suolo e di cementificazione, che peraltro spesso non viene codificata come tale in quanto realizzata su aree iscritte nel PGT come già urbanizzate, e quindi descritte come già “consumate”.
La Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano è attualmente formata da: Associazione Amici Parco Nord, Associazione Parco Piazza d’Armi – Le Giardiniere, Azioniamo, Baiamonti Verde Comune, Che ne sarà di Città Studi, Cittadini difesa ambiente zona 5, Comitato Cittadini Crescenzago, Comitato Cittadini per Piazza d’Armi, Comitato Coordinamento San Siro, Comitato La Goccia, Comitato Milanese Acquapubblica, Comitato per la Difesa del centro balneare Romano, Comitato Torre di Via Stresa-Torre Insostenibile, No asfalto tutela strade lastricate, Proteggiamo il Monte Stella, Salviamo Benedetto Marcello, Salviamo il Parco Bassini, Salviamo il Pratone, Associazione Greensando, Forestami e poi Dimenticami?.
Sostengo la petizione
Ciò di cui abbiamo necessità per vivere è il verde che produce ossigeno, tappeti di erbe e fiori permeabili