La logistica cancellerà i campi di Pernate

Il nuovo polo occuperà un’area più grande del paese. Ma gli abitanti non si arrendono

di Maria Cariota

Nei Rapporti degli ultimi anni sul consumo di suolo elaborati dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente SNPA si evidenzia come la logistica sia diventata una delle principali cause di incremento del territorio consumato in Italia e Novara viene citata tra gli esempi più eclatanti. Eppure la situazione è destinata ad aggravarsi visto che l’amministrazione comunale è intenzionata a continuare a puntare tutto sullo sviluppo del comparto logistico.

La Delibera n. 51 della Giunta Comunale di Novara approvata il 31 gennaio 2023 adotta il Piano Strategico di Sviluppo Industriale che prevede la realizzazione di “Novara Ecologistica”, un mega polo logistico tra il casello dell’autostrada A4 e l’Interporto Centro Intermodale Merci CIM, a nord di Pernate, una frazione di Novara di circa 3.600 abitanti. Circa 11 milioni di euro entreranno nelle casse del Comune di Novara come introiti da oneri di urbanizzazione e opere pubbliche.

Quell’area si presenta oggi come una campagna integralmente coltivata; cento ettari ad elevato grado di fertilità (classe II di capacità d’uso) in cui vengono coltivati riso, mais, soia, sorgo e altri cereali. Questi terreni agricoli verranno distrutti per realizzare quello che sarà uno dei poli logistici più grandi in Italia, che coinvolgerà una superficie di 801.531 mq e sarà costituito daquattro capannoni (con una superficie coperta di 242.223 mq e con il lato a sud lungo un chilometro), piazzali di manovra dei TIR, parcheggi, strade, strutture per servizi, opere di mitigazione. Il centro sarà quindi più grande dello stesso abitato e sorgerà a soli 80 metri dalle case dei pernatesi. I capannoni alti più di 20 metri spegneranno per sempre la visuale sulle montagne.

Come evidenzia il Comitato per Pernate, con il parco agricolo saranno cancellati anche i numerosi fontanili, sorgenti naturali e perenni d’acqua, che sgorga in questi campi per poi essere utilizzata per quelli delle zone limitrofe grazie a una rete di canali, testimonianza storica di secoli passati e ancora oggi perfettamente curati. L’alterazione del profilo di scorrimento dell’acqua superficiale e di falda aumenterà sia la siccità che la criticità nella gestione del deflusso durante eventi estremi. Aumenteranno notevolmente l’inquinamento per il nuovo traffico pesante e l’effetto di isola di calore (nel novarese la temperatura è aumentata di 2,44 gradi rispetto al 1958 contro una media regionale di 1,86 – European Data Journalism Net).

Terreni agricoli che verranno distrutti per costruire il polo logistico a Pernate – ph Comitato per Pernate

La società promette che sarà un progetto “sostenibile”

Il soggetto proponente è la Develog4 srl, società di Milano che sviluppa progetti logistici dall’acquisto dei terreni ai passaggi per ottenere il permesso di costruire, per rivendere successivamente terreni e progetto (la stessa società che ha portato avanti la trasformazione di Trecate).

La società assicura che “Novara Ecologistica” è un progetto sostenibile (“dimenticatevi i grigi capannoni di un tempo” dicono), perché saranno realizzate piste ciclabili e laghetti, gli edifici saranno di colore verde e saranno messe a dimora migliaia di piante in modo da formare un bastione verde che nasconda i nuovi volumi.

Il Comitato per Pernate non si arrende

L’area a nord dell’abitato non deve essere cementificata”, il Comitato per Pernate lo ha ribadito con forza nelle audizioni in Consiglio Comunale e nelle tante iniziative organizzate per informare la cittadinanza sulle tragiche ricadute del nuovo polo sull’ambiente, sulla salute delle persone e sul valore degli immobili. Il Comitato, che era nato nel 2005 per difendere l’abitato dalla cementificazione legata all’insediamento del CIM, da tempo segnala l’urgenza di occuparsi piuttosto del grave rischio idrogeologico che grava sull’abitato di Pernate in seguito alla realizzazione del CIM (costruito nel 1987, oggi secondo terminal intermodale nazionale, si estende su una superficie di 600.000 mq, precedentemente area agricola) che ha sottratto aree alluvionali naturali del torrente Terdoppio; ora la portata di piena massima non passerebbe attraverso i ponti ferroviari di CIM.

L’amministrazione non ha ascoltato la contestazione dei cittadini, che nel tempo è cresciuta sempre di più e a marzo ha respinto una Mozione presentata dalle forze di minoranza del Consiglio Comunale che chiedeva di fare un passo indietro sul progetto. Alla fine di marzo è stato quindi presentato il Ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, firmato da Associazione i Fontanili di Pernate/Comitato per Pernate, Legambiente, Pro Natura e 53 cittadini (grazie all’autotassazione di molti pernatesi sono stati raccolti 15.000 euro). Il ricorso chiede l’annullamento della Delibera di Giunta n 51/2023, sostenendo che il Piano Regolatore e l’Atto di Indirizzo adottato da più enti nel 2011 prevedono una destinazione d’uso legata all’intermodalità, quindi per realizzare logistica sarebbe necessaria una Variante, che dovrebbe essere approvata dal Consiglio Comunale e che dovrebbe adeguarsi al nuovo Piano Paesaggistico Regionale, il quale condiziona i nuovi impegni di suolo a fini diversi da quelli agricoli alla dimostrazione dell’inesistenza di alternative.

Novara punta tutto su infrastrutture e logistica

Chi governa Novara è deciso a “potenziare la rete stradale e sostenere la logistica avanzata”, per cogliere le opportunità legate alla sua collocazione sull’intersezione dei corridoi Lisbona – Kiev (Ovest Europa-Est Europa) e Rotterdam – Genova (Centro Europa-Sempione-Mediterraneo). Per assecondare questa “vocazione” un’ampia parte del territorio è già scomparso. Preziosi terreni agricoli sono stati cancellati a San Pietro Mosezzo (200.000 mq, dove è stato da poco inaugurato il più grande insediamento europeo di FedEx), Agognate (198.000 mq, stabilimento Amazon), Trecate (400.000 mq, polo della Kering). Altri è previsto che vangano presto cancellati: a Cameri (152.000 mq polo logistico), Corso Vercelli (615.000 mq logistica e grande distribuzione), strada Briandrate (87.500 mq logistica), allargamento del parcheggio di Amazon ad Agognate, la nuova superstrada a quattro corsie che collegherà Novara e Vercelli aprirà molto probabilmente la via a nuovi insediamenti logistici; si stanno inoltre cercando aree che dovrebbero fungere da base di supporto a Malpensa.

Ad attirare nel novarese gli operatori della logistica non è soltanto la posizione ma anche i prezzi molto bassi dei terreni e, in questo caso, persino la possibilità di espropriare i proprietari dei terreni.  A Trecate e a San Pietro Mosezzo gli sviluppatori hanno rivenduto a prezzo di mercato con margini di profitto elevatissimi.

Il Comitato per Pernate a settembre proseguirà con i presidi sotto il Municipio, le riunioni settimanali, le manifestazioni, la raccolta firme cartacea e quella on line, il ricorso al Tar. Proseguiranno anche gli incontri con esperti. Lo scorso maggio ha organizzato un convegno in cui il climatologo Luca Mercalli ha definito un crimine cementificare la campagna di Pernate, nella pianura italiana che ha i suoli più buoni del mondo e ha segnalato: “Viola palesemente l’articolo 41 della nostra Costituzione, perché lede l’ambiente e le condizioni di vita delle generazioni future, per il semplice motivo che vengono eliminati tutti i servizi ecosistemici, viene peggiorato il cambiamento climatico e il ciclo idrologico e impedita la produzione di cibo”.

Per seguire il Comitato per Pernate ed ulteriori info:

comitatoperpernate.it

https://www.facebook.com/comitatoperpernate

https://www.facebook.com/IFontanilidiPernate.rev2016

https://www.facebook.com/groups/274903232630072

Manifestazione del 1° aprile 2023

Un commento

  1. Basta riempirsi al bocca di sostenibilità . La falsità e’ talmente palese da offendere il cittadino in nome del Pil che sarà invece OPERA irreversibile. Ogni progetto deve essere votato con referendum dai cittadini. NON IMPORTA IL TEMPO QUANDO LA DISTRUZIONE è ETERNA.

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