di Maria Cariota
Il Comitato referendario Salviamo Firenze nel gennaio 2023 ha presentato due referendum cittadini per cercare di fermare la vendita della città ai ricchi del mondo.
Da anni infatti Firenze punta tutto sull’economia turistica; grandi gruppi immobiliari e holding internazionali si stanno comprando la città, spesso acquistando edifici con rilevante valore storico-artistico; il mercato immobiliare è tutto orientato sugli appartamenti di lusso e le locazioni brevi, facendo salire alle stelle il costo al metro quadro; proliferano gli studentati di lusso (inaccessibili quindi alla maggior parte degli studenti) e che svolgono sempre di più il ruolo di alberghi, godendo di una serie di condizioni di favore. Effetto di tutto questo è l’allontanamento progressivo dei residenti e degli studenti fuori sede da ampie aree della città e la disuguaglianza nell’esercizio dei diritti fondamentali.
I referendum sono stati proposti per aprire una discussione su questi grandi temi e non assistere con passività e rassegnazione. Si tratta della richiesta di referendum consultivo su due norme comunali che facilitano i fondi di investimento internazionali: la prima è quella che permette a un fondo di rilevare una struttura che aveva funzione pubblica e, senza alcuna discussione e necessità di autorizzazione, trasformarla in studentato di lusso/ricettivo e poi usarlo anche come albergo (così sono sorte negli ultimi mesi strutture ricettive in via Mannelli e via Panciatichi); la seconda estende fino a 3 mesi l’utilizzo come albergo di uno studentato di lusso, possibilità già garantita per il 50% dell’anno dalla normativa generale.
Dopo lo stop al referendum il Comitato lancia la Consultazione autogestita
Il Comitato degli esperti a maggio aveva approvato i due quesiti. A quel punto però, il sindaco Nardella, anziché adottare il decreto che doveva dare il via alla raccolta firme, comunica di voler assumere i quesiti e raccoglierli due delibere, come auto-osservazioni al Regolamento Urbanistico, che andranno al voto in Consiglio Comunale. Il Comitato commenta: “Le ultime mosse della Giunta sono state per noi un primo grande risultato, ma non ci basta”. Infatti ancora nulla è risolto, perché non è chiaro quando e se queste norme saranno votate (fine 2023, inizio 2024, prossima legislatura) e nel frattempo, nei prossimi mesi e anni, si avranno altre decine di immobili che diventeranno finti studentati-alberghi, residence di lusso e simili. “Il Sindaco Nardella non prevedendo l’immediata attuazione delle Norme di Salvaguardia che pure ha promesso, sta regalando mesi di tempo alla speculazione, peraltro mettendo il bavaglio alla partecipazione popolare. Considerato che fino all’approvazione del nuovo regolamento urbanistico passeranno mesi, la richiesta del Comitato è quella della loro immediata operatività.”
Davanti all’immobilismo della Giunta e del Sindaco il Comitato non smobilita, ma al contrario rilancia una Consultazione autogestita, che ha avuto inizio il 28 settembre e durerà fino al 18 novembre: la campagna FIRMA&FERMA chiede che le due norme dei quesiti referendari diventino immediatamente operative, garantendone l’approvazione in tempi certi come norme di salvaguardia. L’obiettivo è quello di raccogliere migliaia di firme per dare voce ai tanti residenti e persone che vivono la città che non hanno potuto esprimersi grazie alla stop al referendum. “Ci volevano a casa, ci troveranno nelle piazze della nostra città, perché ai problemi sociali non si può rispondere con espedienti burocratici”, afferma Massimo Torelli, esponente del Comitato.
Il Tar ha dichiarato il difetto di giurisdizione
Sospettando che la finalità dell’amministrazione sia stata quella di cercare di eludere in ogni maniera, con le delibere e i tempi dilatati, lo svolgimento formale della consultazione referendaria, lo scorso settembre il Comitato Referendario Salviamo Firenze ha inoltre presentato ricorso al Tar Toscana, in cui sostiene che il regolamento comunale non prevede che sia la Giunta a decidere di ritenere superati i quesiti referendari; in materia urbanistica solo le modifiche regolamentari votate dal Consiglio Comunale possono consentire al Sindaco di evitare i referendum. Il Tar ha però dopo pochi giorni dichiarato il proprio difetto di giurisdizione in favore del giudice ordinario. Il Comitato sta valutando le azioni legali più efficaci per procedere.
Trovi tutte le info relative alle iniziative del comitato referendario e per partecipare alla consultazione autogestita sul sito e sulla pagina FB.