Piani urbanistici approvati solo in quattro Comuni (su 46)
di Massimo Mortarino
A fine novembre scorso, solo quattro Comuni piacentini su 46 (8,6% del totale per gli amanti delle statistiche) risultavano avere adottato o assunto il proprio Piano Urbanistico Generale (PUG), mentre tutti gli altri non avevano assolutamente concluso (la maggior parte di essi non lo avevano neppure iniziato) l’iter di adozione di questo indispensabile strumento, che secondo le prescrizioni della Legge Regionale Emilia Romagna sul consumo di suolo avrebbe dovuto concludersi obbligatoriamente entro il 1° gennaio 2024.
Tutto questo in una delle Regioni italiane maggiormente colpite da devastanti alluvioni, i cui amministratori si sono succeduti per settimane davanti alle telecamere dei media di ogni colorazione politica evocando (solo a parole) l’arresto del consumo di suolo: anzi, il rallentamento e il contenimento, come se si trattasse di un fenomeno ancora “lieve”, correggibile tramite interventi semplici e indolori e senza particolare fretta, anziché di un intervento di emergenza, in colpevole reiterato ritardo dopo anni e anni di vuote parole, senza alcun intervento concreto verso la soluzione del problema.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da commentare di fronte a questa ennesima dimostrazione di assoluta inefficacia delle Leggi Regionali sul consumo di suolo, che su questo sito abbiamo già definito varie volte come potenziali “salvacondotti” in grado di offrire l’opportunità a tutti i principali consumatori di suolo libero di ottenere l’autorizzazione ad avviare qualunque progetto potenzialmente in grado di consumare tutto il consumabile…e anche di più.
Uno strumento normativo che se fosse stato totalmente inefficace avrebbe fatto meno danni, e che certamente non riuscirà a ostacolare l’avanzata del consumo di suolo nella provincia piacentina, secondo i dati ISPRA leader a livello regionale nel consumo di suolo, visto l’incremento registrato negli ultimi 12 mesi di circa 129 ettari…!
In attesa che la Regione Emilia Romagna diffonda i dati ufficiali, citiamo, per completezza d’informazione, i Comuni che finora risultano aver soddisfatto la Legge Regionale: si tratta di Besenzone, Bettola e Rottofreno, nei quali i PUG sono stati adottati, e di Gazzola, Comune nel quale il PUG è stato soltanto assunto. Nei Comuni che alla data del 1° gennaio 2024 non avranno approvato il PUG, i vecchi piani particolareggiati decadranno, ma ciò non fermerà le amministrazioni comunali, che potranno continuare ad autorizzare, ad esempio, l’espansione di insediamenti produttivi già esistenti e che non rientreranno neppure nella deroga del 3%.
Il contrasto al cambiamento climatico in continuo incremento necessita di strumenti realmente efficaci, non di provvedimenti di facciata o, addirittura, volti in modo occulto ad autorizzare proprio ciò che non avrebbe mai avuto alcuna possibilità di passare secondo le vecchie leggi.