“Non poteva esserci regalo migliore e più azzeccato per la Festa di Liberazione, perché la nostra comunità si libera da un progetto abnorme per l’ambiente, per il consumo di suolo, per l’impatto sul traffico e la qualità dell’aria, nonché, proprio per questi motivi, l’assoluta sproporzione che ne sarebbe derivata per le casse comunali, come ben si apprende dalla bozza di convenzione”. Così il Pd di Casale sul Sile, provincia di Treviso, commenta la scelta della giunta del sindaco Golisciani di bloccare il progetto del polo logistico previsto nell’area di 500.000 metri quadri a Casale Est.
Dopo 7 anni di discussioni, proteste dei comitati e una campagna elettorale per le comunali al vetriolo, il 24 aprile 2024 la giunta guidata dal sindaco Stefania Golisciani ha deliberato lo stop definitivo al Piano Urbanistico Attuativo (PUA), che prevedeva la realizzazione del grande polo industriale con tre grandi capannoni ed aree direzionali.
L’area su cui insisteva il PUA, attualmente non utilizzata ed occupata quasi interamente da prati erbosi, manterrà la destinazione d’uso attuale: mista industriale, direzionale e servizi. Eventuali nuove progettualità che saranno presentate in futuro dai privati dovranno rispettare la legge regionale 14 del 6 giugno 2017 ossia la legge sul contenimento del consumo del suolo, che attribuiva a Casale un suolo consumabile (allora) pari a 84.700 metri quadrati.