Presentata ieri, 25 luglio 2024, in una sede del Parlamento la proposta di legge per la promozione a Parco Nazionale del Parco Naturale Regionale del Monte Conero; una proposta che fonda le sue radici già dai primi anni duemila ad opera delle principali associazioni ambientaliste delle Marche e che ora vede finalmente compiersi il primo passo formale.
L’architetto Riccardo Picciafuoco, attuale vice presidente del Parco del Conero, presente alla presentazione della proposta di legge, si è detto molto fiducioso sulla positiva conclusione di questa iniziativa che darebbe alle Marche il primo parco nazionale interamente compreso nel proprio territorio e che consentirebbe di ottenere finanziamenti statali adeguati ai molteplici e complessi compiti che l’Ente Parco è chiamato a svolgere a tutela della ricchissima biodiversità presente nel territorio protetto e una efficace manutenzione della estesa rete dei sentieri e dei percorsi ciclo pedonali pubblici già utilizzati.
coÈ inoltre auspicabile che il passaggio a parco nazionale renda finalmente attuabile l’istituzione dell’Area Marina Protetta relativa allo specchio d’acqua che bagna le alte e fragili falesie a picco sul mare, a partire dalla costa alta di Ancona a nord sino alla costa bassa ghiaiosa di Numana a sud.
L’attuale Alleanza delle Associazioni Ambientaliste delle Marche, che vede il Forum Salviamo il Paesaggio tra i soggetti fondatori, sostiene la proposta di legge presentata ieri alla Camera dei Deputati e ne auspica una rapida approvazione.
Leggi il testo della proposta di Legge.
Qui la pagina web del Parco del Conero
FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO
Spero che se la proposta sarà accettata e sarà anche approvata l’istituzione dell’ Area Marina Protetta, finalmente i boschi siano curati e tutelati, fatti rinvigorire. Gli ultimi ricordi che ho della discesa sul sentiero che conduce da fuori l’abitato di Sirolo alla spiaggia degli ex Sassi Neri sono di alberi abbattuti da intemperie abbandonati al loro destino, di alberelli di visciole estirpati per allargare il sentiero ex pedonale, di cespugli di more egualmente spariti. Non sono più andata a Sirolo, mi era penoso.