Comunicato di: WWF – COMITATO VILLA BIANCA – ITALIA NOSTRA ROMA del 24.10.2024
Contro la abnorme iniziativa edilizia di Villa Bianca si uniscono al Comitato Villa Bianca, Italia Nostra Roma e WWF Italia
Siamo alla vigilia di un momento cruciale per le sorti dell’area nota come “Villa Bianca”: il prossimo 28 novembre si terrà, davanti al Consiglio di Stato, l’udienza di discussione dell’appello proposto da Green Stone e GVM, avverso la recente sentenza del TAR Lazio che, lo scorso mese di maggio, ha dichiarato illegittimo e ha annullato il Permesso di Costruire che consentiva la realizzazione di 144 appartamenti, oltre ad alcuni locali commerciali, al posto della demolita Clinica Villa Bianca. L’area interessata è un triangolo verde, ricco di alberi centenari e rare specie vegetazionali, con caratteristiche di peculiare pregio e di continuità con l’adiacente Parco Virgiliano, a cui un tempo era unita, posta in “Città Storica” del Comune di Roma, in zona altamente tipizzata, consolidata e satura.
Il progetto autorizzato, se realizzato, avrebbe notevoli impatti negativi, fra cui:
• la edificazione in Città Storica di mc 53.000, rispetto ai mc 17.000 della vecchia clinica, con un incremento di volumetria del 300% rispetto a quella originaria, oltre al cambio di destinazione d’uso;
• la costruzione di 144 appartamenti, dislocati in due palazzi di 6 piani ciascuno, oltre 1 di accesso e 1 di copertura, totalmente fuori scala e di altezza superiore alla norma ed a tutti i palazzi circostanti di via Bradano;
• il depauperamento di esemplari arborei di rara bellezza, quali lecci, pini, tigli, la cui imponente chioma svolge importante funzione di tutela dagli agenti inquinanti;
• il raddoppio della pressione antropica sull’area per l’ aumento dei residenti;
• il sovraccarico del sistema viario e con esso della sosta, oggi già assai critici;
• il problema dei servizi a causa della loro insufficienza;
• l’aumento del consumo di suolo, a decremento della superficie permeabile;
• l’abbattimento di molti alberi, dove nidificano, fra l’altro, specie come verdoni e picchi muratori.
Un intervento così grave e impattante fa presupporre che nel corso del procedimento concessorio non vi sia stata un’approfondita istruttoria in merito a:
• sussistenza dei presupposti per la legittima applicazione del Piano casa;
• effettiva tipologia dell’intervento da realizzare;
• efficacia dei titoli abilitativi indicati come preesistenza;
• sostenibilità del carico urbanistico e insediativo sull’ambiente circostante;
• compromissione della qualità di vita dei residenti e riduzione della tutela della loro salute;
• molte criticità progettuali rilevate quale l’effettiva altezza degli edifici e le quote indicate negli elaborati grafici.
Roma Capitale e Regione Lazio si sono costituite nel giudizio di appello, difendendo il proprio operato, associandosi così alla richiesta della GREEN STONE e della GVM di totale riforma della sentenza del TAR Lazio.
Il Comitato VILLA BIANCA (CVB), sostenuto da oltre 150 cittadini tutti residenti nell’area, si trova di nuovo a dover lottare contro società di capitali, portatrici di fortissimi interessi economici ed a fronteggiare anche gli Enti, Comune e Regione, che avrebbero il precipuo compito di sovrintendere ad una ordinata e sostenibile gestione del territorio con la partecipazione dei cittadini e che invece, nel caso di specie, si schierano con chi vuole pesantemente trasformarlo.
Il WWF è intervenuto nel giudizio avanti al Consiglio di Stato, opponendosi alle ragioni addotte dalle parti appellanti, a tutela di quei valori ambientali che l’intervento, ove realizzato, comprometterebbe.
ITALIA NOSTRA ROMA si è fatta promotrice di numerose iniziative a favore del Comitato, anche con il coinvolgimento di altre associazioni di tutela del territorio, volte a contrastare iniziative a forte impatto urbanistico ed ambientale riferite ad aree di pregio all’interno della Città Storica.
“Il progetto edificatorio nell’area dell’ex Clinica Villa Bianca è quantomeno allarmante e comporta, un impatto negativo, non solo a livello locale, ma di più ampia portata – ha dichiarato Giampiero Cammerini, Delegato per il Lazio del WWF Italia – e se il progetto dovesse realizzarsi ci troveremmo di fronte ad un episodio degno del Sacco di Roma. Se fosse possibile nella Capitale d’Italia triplicare le volumetrie in un’area così importante, ciò diviene possibile in tutto il nostro Paese. Il danno alla biodiversità, all’ambiente, alla salute, ma persino agli obiettivi di sostenibilità assunti di fronte alle Nazioni Unite sarebbe irreversibile. Anche per questo il WWF è intervenuto di fronte al Consiglio di Stato”.
Roma 24 ottobre 2024
WWF – COMITATO VILLA BIANCA – ITALIA NOSTRA ROMA